Tassa bevande/UnionAlimentari: il presidente Bonaglia scrive al ministro Balduzzi e propone una tassazione progressiva

2012-08-29T11:08:20+02:0029 Agosto 2012 - 11:05|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , , |

Roma – Pubblichiamo di seguito, alcuni stralci della lettera che oggi il presidente di UnionAlimentari, Renato Bonaglia (nella foto), ha inviato al ministro della Salute, Renato Balduzzi: “Egregio Ministro, I dati allarmanti che rappresentano il costante incremento di problemi di salute legati a un approccio sbagliato all’alimentazione non possono non stimolare urgenti misure di contrasto […]. Come premessa generale, UnionAlimentari, rappresentando le piccole e medie industrie alimentari Italiane, è ben consapevole dell’importanza di intervenire con misure realmente efficaci per contrastare il fenomeno e che allo stesso modo possa sensibilizzare i produttori, ove tecnologicamente possibile, verso una maggiore attenzione all’ingredientistica degli stessi. […] UnionAlimentari, non vuole aprioristicamente essere contro lo strumento fiscale, ma ritiene che sia quantomeno complesso individuare soluzioni fiscali che siano veramente efficaci nel contrastare la “cattiva alimentazione” e che sia assolutamente impossibile farlo con lo strumento del decreto legge essendo necessario un approfondimento multidisciplinare da applicare su un intero comparto produttivo. Allo stesso modo riteniamo vergognoso ed irrispettoso dei cittadini la scelta di un ulteriore balzello, che come formulato si dimostra nei fatti solo un ulteriore mezzo per incrementare il gettito fiscale in un periodo di crisi economica, mascherando l’intervento con l’ipocrisia di aulici obiettivi di “promozione di corretti stili di vita e riduzione dei rischi connessi all’alimentazione” nei confronti dei propri cittadini. […] Come UnionAlimentari infatti, se la scelta di questo Governo è di perseguire comunque l’obiettivo di generare una nuova voce di entrata per il bilancio dello stato e di penalizzare un settore già in difficoltà per l’attuale congiuntura economica come quello del beverage, auspicheremmo che fosse quantomeno previsto una tassazione progressiva, ad esempio un intervento PARAMETRATO ALLE SOSTANZE ZUCCHERINE EFFETTIVAMENTE CONTENUTE nelle bevande, non alla totalità della produzione espressa in litri ed intesa come prodotto così come preparato per il consumo, ovvero esentare prodotti che ne contengono in misura inferiore ad una certa soglia, che potrebbe essere anche un principio in grado di generare comportamenti virtuosi nei produttori. Infine, riteniamo che sarebbe necessario attivare un approccio ancor più complesso per le bevande con edulcoranti. Allo stesso modo l’ulteriore tassazione per i c.d. “superalcolici” in un comparto già pesantemente condizionato dalle accise, comporta non solo un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale, che anche in questo caso non tiene in considerazione né le difficoltà in cui versa il settore né di un approccio progressivo della tassa proporzionato al contenuto alcolimentrico effettivo. Invitiamo inoltre il legislatore a valutare l’impatto del costo burocratico di questa nuova tassa. Perché se davvero il governo non riesce ad agire diversamente per far quadrare i conti, perché non rimodulare le accise sull’alcool, evitando di introdurre altra burocrazia? […] Alla luce di tutto ciò, UnionAlimentari è assolutamente disponibile a contribuire con le istituzioni e le varie categorie per individuare le politiche e le iniziative più adeguate per contrastare le cattive abitudini alimentari, ma con la sensibilità necessaria ad un problema complesso come questo e senza demonizzare un prodotto alimentare piuttosto che un altro. […]”

 

 

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