Tavolo di filiera al ministero dell’Agricoltura, la soddisfazione di Assica

2023-04-28T15:10:53+01:0028 Aprile 2023 - 15:10|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Roma – Si è svolto oggi il tavolo di filiera suinicola presso il Masaf, alla presenza di tutti i principali attori della filiera nazionale. Il confronto ha fatto emergere con chiarezza le difficoltà che colpiscono le varie fasi della produzione di carne suina e salumi nazionali. Aumento dei costi della materia prima nazionale ed estera (anche oltre il 30% rispetto al primo trimestre dello scorso anno), rallentamento dell’export, difficoltà dei consumi interni, presenza della Peste suina, elevati costi di produzione e conseguente riduzione dei margini operativi sono le principali criticità che le aziende del settore devono affrontare quotidianamente. Come ha dichiarato lo stesso sottosegretario La Pietra, gli aumenti dei prezzi finali non hanno compensato l’impennata dei costi di produzione e questo rischia di compromettere la tenuta della filiera.

Sullo sfondo di questo precario scenario di cui le imprese di ogni anello della filiera avvertono il peso e l’incombente incertezza, per questo l’attenzione dedicata dal dicastero è stato un gesto particolarmente apprezzato, una risposta attenta e concreta alle richieste che la filiera porta avanti dal marzo 2022, quando, dopo la comparsa della peste suina sul territorio continentale e la registrazione dei primi danni ingenti all’export, apparve immediatamente chiaro a tutti che ci si avviava verso un periodo complesso. Il sottosegretario ha ribadito le necessità di proseguire rapidamente e convintamente in questo percorso per costruire l’uscita da una situazione non oltre sostenibile.

“Voglio ringraziare il ministro Lollobrigida e il sottosegretario La Pietra per aver dato attenzione e risposta alla nostra richiesta di convocazione del tavolo della filiera suinicola. Siamo consapevoli che la situazione è complessa; sul fronte dei costi della materia prima abbiamo raggiunto prezzi mai visti sia sul mercato italiano, sia su quelli dei nostri partner comunitari a cui dobbiamo far ricorso perché la carne italiana non è sufficiente. Costi molto più alti di quelli del 2019, anno dell’esplosione della Psa in Cina, con incrementi anche del 60% rispetto ai picchi raggiunti in quell’anno e con costi accessori notevolmente più elevati di quelli del 2019. Non ci aspettiamo che il governo abbia la bacchetta magica per proiettarci improvvisamente in condizioni migliori. Siamo però convinti che si sia imboccata la strada giusta per uscire in modo coeso, compatto e concreto da una palude di criticità in cui la filiera rischia di rimanere impantanata”, ha commentato Ruggero Lenti, presidente di Assica.

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