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Tra furti, errori, danni e investimenti, le differenze di inventario costano 6,7 miliardi di euro

2023-11-08T12:09:07+02:008 Novembre 2023 - 11:56|Categorie: Retail|Tag: , , , , |

Milano – Tra furti, ammanchi, prodotti danneggiati ed errori amministrativi, a cui si aggiungono le spese in sicurezza, gli extra-costi causati dalle differenze di inventario ammontano a 6,7 miliardi di euro. Questa la cifra, pari al 2% dei ricavi, che Gdo è retail hanno dovuto sostenere nel 2022. L’equivalente di 114 euro per ogni consumatore italiano. Il danno ha un valore di 4,6 miliardi di euro: l’1,38% delle vendite; i restanti 2,1 miliardi sono legati agli investimenti per la difesa delle merci.

Questi i dati raccolti nel report ‘La sicurezza nel retail in Italia 2023’, realizzato da Crime&Tech, Checkpoint Systems e l’associazione Laboratorio per la sicurezza. I numeri sono in leggera in crescita: il danno arrecato dalle differenze di inventario è aumentato del 5% dal 2021. I punti vendita con le differenze maggiori sono quelli del Fai da te, supermercati, ipermercati e discount, dove la quota è pari al 2% circa. Le cause vanno dai furti (dei clienti o dei dipendenti), ai prodotti danneggiati, fino agli errori contabili e alle perdite dovute ai fornitori.

Per quanto riguarda i furti, in due casi su tre si tratta di bande organizzate, ma sono in crescita i furti per necessità; non mancano, poi, i quelli operati dal personale. I prodotti più a rischio tra i generi alimentari sono salumi, formaggi, tonno e carne in scatola e alcolici. I prodotti freschi e freschissimi, invece, sono una fonte di sprechi e perdite notevole, poiché il 2% di essi viene buttato in quanto scaduti o invendibili.

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