Palermo (Sicilia) – Condizioni climatiche estreme, incendi e diffusione della peronospora della vite (leggi qui) potrebbero incidere notevolmente sull’esito della vendemmia in Sicilia. Come spiega il Sole 24 Ore, quest’anno la produzione sarà inferiore rispetto all’anno scorso. Le stime parlano di un -30% circa, ma per fare previsioni definite è ancora presto.
“A causa del grande caldo abbiamo perso circa il 40% delle uve, con il ritorno di temperature più fresche le uve non bruciate stanno iniziando a riprendere vigoria per cui il calo potrebbe essere inferiore”, spiega al quotidiano Filippo Buttafuoco di Cantine Settesoli. “L’arrivo consistente della peronospora ha causato danni considerevoli per il 30-35% circa della nostra futura produzione”, continua Arianna Occhipinti, dell’omonima azienda.
A essere compromessa, tutti sembrano essere d’accordo su questo punto, non sarà di certo la qualità del vino prodotto. “Sicuramente la Sicilia dimostra di saper governare, grazie a un’agricoltura e a tecniche agronomiche sempre più nel nome della sostenibilità e dell’innovazione, l’effetto dei cambiamenti climatici puntando sulla qualità e non sulla quantità”, spiega Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia.
