Zanetti (Assolatte): “Azzerare l’Iva sui prodotti lattiero caseari”

Milano – “Per limitare l’impatto di questi aumenti (fondamentali) da tempo abbiamo proposto l’azzeramento dell’Iva sui prodotti del nostro settore. Attualmente siamo nel regime di Iva al 4% ma i nostri sono certamente prodotti di prima necessità”. A parlare è Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, sulle pagine del Corriere della Sera. Interpellato dal quotidiano, Zanetti si sofferma, ancora una volta, sul tema degli aumentati costi di produzione, che rischiano di mettere a repentaglio la filiera lattiero casearia: “Senza considerare lo tsunami che ha colpito gas, energia e imballaggi, il latte alla stalla ha raggiunto valori che fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato. Lo scorso anno, in queste settimane, la fornitura occasionale toccava a malapena i 39 centesimi, il latte alla stalle ne costava 38. Oggi, il primo viaggia su valori superiori a 65 centesimi (+66%) e  il secondo a 55 centesimi (+42%). Con il latte a fornitura occasionale che continua nella sua corsa e i contratti per l’autunno che porteranno il prezzo del latte alla stalle a 60 centesimi. E parliamo dei valori lombardi. In molte regioni del Sud il latte è molto più costoso”. Tali aumenti sono rimasti, però, a carico delle imprese, visto che la Grande distribuzione, temendo il crollo dei consumi, ha limitato i rincari. Per questo motivo il presidente di Assolatte sottolinea: “Le imprese chiederebbero un aumento da 60 a 80 centesimi di costo per consumo medio. Gli aumenti che sono stati chiesti dalle aziende incideranno quindi molto poco sulla spesa globale e che permetterebbero di continuare a garantirsi prodotti fondamentali per la nostra salute”. E la riduzione dell’Iva farebbe sentire in misura minore il peso degli aumenti sui consumatori.

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