Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: elevata produzione di latte, in Italia

2018-02-23T16:26:43+01:0026 Febbraio 2018 - 09:19|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana, che mostrano un quadro decisamente movimentato nel mercato del latte, del burro e della materia grassa. In crescita il latte crudo, anche se in Italia la produzione resta molto elevata e non tutto il latte riesce a trovare una collocazione. Ancora in rialzo i prezzi nel mercato del burro. Per i formaggi, infine, si segnala un ulteriore crescita dei prezzi del Parmigiano Reggiano, mentre il Grana Padano è in calo anche questa settimana. Di seguito il commento integrale:

– E anche questa è stata una movimentatissima settimana. La crema viene trattata in Germania a circa 2,55-2,60 euro/Kg reso Italia ma con poca disponibilità. Il latte crudo ha recuperato qualcosa e oggi è a livelli di 0,30 euro/Kg sullo spot; invece il povero scremato è fermo a 0,085-0,09 euro/Kg. Tutti i suddetti prezzi sono da intendersi reso Nord-Italia. Sul mercato nazionale la crema sullo spot è stata pagata a prezzi fino a 2,50 euro/Kg. In Italia resta estremamente elevata la produzione di latte e non tutto riesce a trovare una collocazione sul mercato a meno che non venga ceduto a prezzi ben al di sotto del latte contrattualizzato.

– Anche il burro questa settimana è stato particolarmente vivace, con la quotazione tedesca aumentata di 0,25 euro il minimo, oggi 4,70 euro/Kg, e di 0,30 euro sul massimo, oggi 4,90 euro/Kg. Il bollettino olandese, che era invece rimasto prudente le scorse settimane, ha recuperato il tempo perduto facendo segnare un aumento di ben 0,50 euro e portandosi quindi a 4,85 euro/Kg. Il mercato francese è estremamente indietro e con un aumento di soli 0,10 euro quota 4,40 euro/Kg. Se questi sembrano prezzi elevatissimi, ricordiamo che sul mercato libero è già stato pagato 5,50 euro/Kg. Poca offerta dalla Polonia a 5.10 euro/Kg. Sicuramente è sempre elevatissimo lo stoccaggio fatto dalle latterie per coprire i loro fabbisogni invernali, ma sembra che questi prezzi siano stati pagati anche dai grossi traders.

– Quotazioni del latte in polvere sostanzialmente stabili per lo scremato ma, Francia a parte, in aumento quelli per l’intero. Giovedì 22 febbraio si è riunita la Commissione per decidere sulle offerte di acquisto all’asta per il latte all’intervento che erano state presentate martedì 20. La Commissione ha ricevuto richieste in totale per 35.400 tons e ha deciso di accettare di vendere in totale 4.337 tons a un prezzo minimo di 1.100 euro/Tons. Nella precedente asta di gennaio, erano state aggiudicate 1.864 Tons a un prezzo minimo di 1.190 euro/Tons. Anche questo non è un bel segnale per il mercato dove la maggioranza delle offerte per spedizione entro giugno sono intorno ai 1.450 euro/tons. Ben altra situazione per le spedizioni sul secondo semestre dove vi sono offerte che in alcuni casi superano i 1.800 euro/Tons. Questa differenza di prezzi è in grossa parte dovuta all’andamento delle esportazioni e alle aspettative che ci sono.

– Finalmente sul mercato del siero in polvere compaiono delle freccette verso l’alto, con un aumento dei prezzi dello zootecnico sia sul bollettino tedesco che sul francese, dove l’aumento è stato addirittura del 5%. Invariato il bollettino olandese che però era già prima a livelli oggi raggiunti da Francia e Germania. Stabili le quotazioni del siero per uso alimentare.

– Le quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi questa settimana sono in calo per il gouda a 2,94 euro/Kg, in aumento per l’emmentaler a 4,34 euro/Kg e l’edamer a 2,87 euro/Kg, e stabili per il Cheddar a 3,16 euro/Kg. In Italia, continua l’aumento dei bollettini del Parmigiano Reggiano a Modena e il calo di quello del Grana Padano a Mantova.

 

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