Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: in rialzo latte crudo e crema, giù il burro

2018-06-08T11:45:27+02:0011 Giugno 2018 - 09:09|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana, caratterizzata da decisi aumenti per il latte crudo e la crema. In ribasso, invece, i bollettini dei prezzi per il burro. Ancora positivi i dati per il latte in polvere, con aumenti di prezzo su tutti i bollettini. In Italia, si registrano ancora incrementi delle quotazioni per il Parmigiano Reggiano stagionato, a Mantova. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Settimana alquanto strana, tanto per non annoiarci mai. Cominciamo da latte e crema: offerte di latte crudo a prezzi notevolmente in rialzo, con la Germania che, oltre ad avere poca disponibilità, chiede 0,42 euro/Kg per consegne Nord-Italia. La crema, che l’altro ieri veniva offerta a prezzi a ribasso, ieri e oggi dà segnali in totale controtendenza, al punto che si è passati da richieste per la merce tedesca da 2,89 euro/Kg franco arrivo ad oggi, quando sembra impossibile trovarla sotto i 2,95 euro/Kg. Vista la raccolta in notevole ribasso, in Germania, e il caldo, era quasi inspiegabile un calo dei prezzi così in controtendenza rispetto all’andamento del latte. Per quanto riguarda il mercato nazionale, raccolta in ribasso probabilmente non dovuta al caldo ma, secondo qualcuno, ai parti, come mi aveva anche anticipato un amico già a inizio anno. Contratti di crema nazionale di qualità chiusi addirittura sopra il bollettino di Milano e contratti di latte nazionale trattato a prezzi intorno a 0,38 euro/Kg con punte massime fino a 0,40 euro/Kg.

– Visti gli andamenti della crema, suona strano il ribasso del burro, con polacchi che offrono a 5,80 euro/Kg, che vuol dire poter chiudere a prezzi ancora più bassi, e tedeschi che offrono a 6,10 euro/Kg. Si ha quasi la sensazione che qualcuno abbia voglia di realizzare parte della merce stoccata, infatti le offerte sono prevalentemente per merce congelata. Vale la pena ricordare anche che non tutte le latterie dell’Est hanno la capacità finanziaria di stoccare all’infinito senza realizzare. A conferma di queste offerte a ribasso, il bollettino di Kempten, così come quello olandese, hanno chiuso ai prezzi della settimana precedente, senza alcuna variazione. Il bollettino francese, come un bambino che fa i capricci, fa segnare un aumento di 0,01 euro, come a dire che i 0,27 euro di aumento della settimana scorsa andavano più che bene.

– Prezzi in rialzo su tutti i bollettini del latte in polvere, sia per la merce per uso zootecnico, sia per quella per uso alimentare, sia per l’intero. Più che logico l’aumento del latte in polvere intero dato che le latterie preferiscono vendere crema piuttosto che produrre latte in polvere, al punto che, addirittura, qualche grosso gruppo produce latte intero ormai solo una volta ogni due mesi e non più in continuativo come qualche anno fa. Sempre più impazienza sul mercato per quel che sarà l’asta della merce di ex-intervento, che si terrà martedì 19. Impazienza notata anche dalla commissione Ue che sta pensando di ritornare a due aste al mese anziché una. Come le altre volte, ci sarà anche la possibilità di cercare di vendere merce all’intervento; ipotesi alquanto remota, però, vista la poca voglia della commissione di procedere ad acquisti di merce.

– Sul siero in polvere continua il trend al rialzo, meno alto rispetto alle settimane precedenti ma su tutti e tre i bollettini. Stabile solo il prezzo del siero in polvere per uso zootecnico sul bollettino di Kempten.

– Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi stabili per il Cheddar a 3,33 euro/Kg, l’Edamer a 2,92 euro/Kg e il Gouda a 2,95 euro/Kg; in aumento l’Emmentaler, a 4,56 euro/Kg. Sui bollettini nazionali è aumentato il Parmigiano Reggiano più stagionato a Mantova.

 

 

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