Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: le restrizioni fanno sentire i propri effetti sui prezzi di crema, latte e burro

2020-11-02T09:24:08+01:002 Novembre 2020 - 09:24|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di  Assocaseari, rivela che la scorsa è stata una settimana per nulla banale, con la parola ‘lockdown’ tra le più sentite e scritte. Si potrebbe addirittura dire che ormai i Paesi europei che non l’hanno adottato si contano sulle dita di una mano. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Inutile dire che gli effetti si risentono anche sul mercato, con la crema che da 1,80 €/kg scarso della settimana precedente viene trattata a poco più di 1,70 €/kg. Non si sono ancora viste grosse ripercussioni sul latte crudo e sullo scremato, anche se qualche centesimo l’hanno perso per strada. Sarà curioso vedere come procederà il mercato nel giro di 2-3 settimane. Sul mercato nazionale, per il momento non ci sono grosse ripercussioni, malgrado vi siano state disdette di ordini da coloro che lavorano con e per l’Horeca. Il latte crudo e lo scremato, a parte qualche rara eccezione, confermano i valori della settimana precedente. Solo la crema nazionale di qualità in alcuni casi sullo spot perde qualcosa.

– I bollettini del burro risentono dell’enorme incertezza che regna sui mercati e restano tutti e tre invariati. Diciamo anche che in Germania e in Francia mercoledì, quando sono stati fatti i bollettini, aspettavano nel pomeriggio o in serata i discorsi della Merkel e di Macron. Kempten è quindi rimasto a 3,40-3,55 €/kg, la Francia conferma il 3,38 €/kg e l’Olanda il 3,35 €/kg. Le offerte restano più o meno invariate a 3,50 €/kg per il burro congelato, non meravigliamoci però se visti i nuovi prezzi pagati dalla Gdo tedesca potessero aumentare, dobbiamo però vedere gli effetti che avrà il lockdown sul mercato europeo. Per novembre e dicembre, la Gdo tedesca pagherà un aumento di circa € 0,20 rispetto a settembre e ottobre, con una delle più grosse catene il cui prezzo da 3,64 salirà a 3,84 €/kg. Potrebbero essere molteplici i motivi per cui la Gdo ha pagato un aumento simile: innanzitutto per coprire un po’ i prezzi della crema che fino a poco tempo fa erano decisamente troppo alti. Secondo, si sta andando incontro al Natale dove i consumi domestici sono un po’ più importanti. Inoltre, tutti si aspettavano che la Merkel avrebbe annunciato un più o meno rigido lockdown, con la gente costretta a mangiare a casa e quindi con un aumento dei consumi di burro impacchettato.

– Sul latte in polvere i bollettini sembrano molto più indecisi rispetto a quelli del burro. La Germania segna un leggero rialzo sull’intero e un rialzo un po’ più consistente sullo scremato. L’Olanda aumenta in maniera un po’ più decisa l’intero ma in compenso diminuisce in maniera altrettanto decisa lo scremato. La Francia, invece, cala di molto l’intero e di non moltissimo lo scremato. Sul mercato non si riesce più a ottenere prezzi inferiori a 2.300 €/ton. Grossa disponibilità di merce con qualche mese di vita, i compratori però sono più che mai alla finestra e comprano solo se strettamente necessario.

– I bollettini del siero in polvere zootecnico, se non fosse per la Francia che ha ulteriormente diminuito oltre il calo di settimana scorsa, sarebbero stabili con Germania e Olanda oggi a quotazioni assolutamente invariate. Sul bollettino tedesco si nota una diminuzione nel siero per uso alimentare.

– Le quotazioni italiane segnano per l’ennesima settimana aumenti sui formaggi duri nazionali Dop. Quotazioni medie Ue stabili per il Cheddar a 3,05 €/kg e l’Edamer a 3,12 €/kg, in calo per il Gouda a 3,16 €/kg e l’Emmentaler a 4,79 €/kg.

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