Assocaseari, il punto settimanale: mercato ancora calante. Stabili le quotazioni dei formaggi italiani

2019-06-03T12:39:17+02:003 Giugno 2019 - 12:39|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , |

 Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana, che mostrano un quadro ancora calante, in Europa, sia sul fronte dei prezzi siua su quello della domanda. Stabili, in Italia, le quotazioni dei formaggi Dop, tranne un aumento per il grana padano più stagionato a Milano, Cremona e Mantova. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Sarà forse il clima, ma il mercato continua ad essere abbastanza depresso, sia per prezzi che per domanda. La crema estera si conferma stabile o addirittura qualche centesimo sotto l’1,80 euro/Kg; non solo non vi è domanda ma alcuni dei grossi utilizzatori sono sul mercato per vendere più che per comperare. Latte crudo tedesco stabile a 0,33 euro/Kg, con però poca domanda. Latte scremato un po’ più richiesto, trattato a 0,16 euro/Kg e in alcuni casi anche 0,17 euro/Kg. Questi prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia. Sul mercato nazionale, crema di qualità trattata tra 1,90 e 1,92 euro/Kg, più richiesta rispetto alla crema estera. Latte crudo trattato a 0,40 euro/Kg  e lo scremato, che ha superato la soglia dei 0,20 euro/Kg, è stato trattato anche a 0,21 euro/Kg. Questi prezzi sono da intendersi partenza. Da notare che la produzione nazionale in gennaio, febbraio, marzo e aprile del 2019 è sempre stata inferiore ai rispettivi mesi del 2018. 

– Bollettini del burro in calo sui principali bollettini. In Germania perde 0,05 euro sia sul minimo che sul massimo, portandosi a 3,95 e 4,10 euro/Kg, con una media quindi di 4,02 euro/Kg. Anche l’Olanda perde 0,05 euro e sfonda i 4,00 euro/Kg portandosi a 3,99 euro/Kg. La Francia, malgrado sia diminuita di 0,10 euro, resta a 4,15 euro/Kg. Ci permettiamo di far presente che se per un certo periodo i bollettini tedesco e olandese erano troppo alti rispetto al mercato, oggi sono troppo bassi perchè comunque è difficile trovare del burro fresco di quelle origini sotto i 4,20 euro/Kg. Tutt’altra situazione per quel che riguarda il burro polacco offerto a 3,75 euro/Kg se non meno, per poi non parlare del burro di siero irlandese e inglese offerto a 3,60 euro/Kg. Più di un operatore è convinto che questi siano i prezzi minimi e che il mercato possa riprendersi con l’arrivo del caldo, che sembra finalmente bussare alle porte. 

–  Per quel che riguarda il latte in polvere, mentre la Germania lascia i bollettini invariati, Olanda e Francia segnano degli aumenti; la seconda aumenta anche il prezzo del latte in polvere intero, mentre la prima lo diminuisce leggermente. Sarà che in Francia la raccolta di latte è stata molto bassa o che i bollettini hanno un andamento tutto loro, ma le quotazioni francesi sono sempre superiori rispetto agli altri due Paesi presi in considerazione, non solo per il latte ma anche per il burro. Pochissima disponibilità di merce sul mercato libero, con prezzi che arrivano fino a toccare punte di 2.300 euro/tons; sicuramente casi eccezionali però se si vuole merce fresca di un certo produttore il prezzo è questo. E’ invece possibile trovare merce prodotta più di 3 o 4 mesi fa a prezzi inferiori.

– Il siero in polvere per uso zootecnico segna ribassi su tutti e tre i bollettini presi in considerazione, invariato quello per l’uso alimentare. 

– Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi in aumento per l’emmentaler a 4,51 euro/Kg, stabili per l’Edamer 3,07 euro/Kg e in calo per il gouda a 3,09 euro/Kg e il cheddar a 3,15 euro/Kg. In Italia, stabili le quotazioni dei formaggi Dop, tranne un aumento per le voci del grana padano più stagionato a Milano, Cremona e Mantova.

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