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Assocaseari, il punto settimanale: bollettini europei in ribasso. Ma il mercato reale vede scarsità di merce e prezzi in rialzo

2022-07-04T10:28:29+02:004 Luglio 2022 - 10:26|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che i i costi e la materia prima latte sono ancora in salita, spingendo la richiesta di ulteriori aumenti. Domanda e offerta non sembrano al momento in equilibrio: chi produce preannuncia nuovi aumenti e probabili mancanze di prodotti finiti, chi compra riceve offerte a prezzi stabili se non più bassi soprattutto dai trader (su mozzarella, Edamer e Gouda in principal modo). Solo nelle prossime settimane si potrebbero vedere cambiamenti, ma una variabile importante in tal senso saranno i consumi. Per quanto riguarda i bollettini ufficiali europei, la scorsa è stata una settimana di frecce rosse a ribasso e gialle. Il mercato reale di latte e crema, invece, è caratterizzato da prezzi ancora al rialzo e poca disponibilità di merce. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti:

– Sul mercato europeo, offerta di latte calante e domanda scarsa. Ancora in aumento il crudo tedesco, trattato a 0,58-0,60 €/kg partenza; anche lo scremato questa settimana recupera qualche centesimo con compravendite a 0,28-0,30 €/kg partenza. Sul mercato nazionale, ulteriore balzo del latte crudo, trattato fino a 0,67 €/kg partenza; domanda molto buona anche se in calo da parte dell’industria. Lo scremato, sempre richiesto, è stato scambiato a 0,34-0,36 €/kg. Raccolta e titoli bassi ma stabili ai livelli di due settimane fa.

– Sul mercato Ue, impennata della crema di latte tedesca, soprattutto da mercoledì pomeriggio, trattata a 3,60-3,62 €/kg franco arrivo, scarse sia l’offerta che la domanda. Il mercato italiano risente della situazione europea, panna nazionale di qualità scambiata tra 3,60 e 3,63 €/kg, buona domanda ma poca merce disponibile anche a causa del latte meno ricco di materia grassa.

– La scorsa settimana, le quotazioni ufficiali del burro a Kempten sono diminuite di € 0,10 il minimo e di € 0,06 il massimo, e si portano rispettivamente a 7,04 e 7,19 €/kg, media tedesca 7,115 €/kg. L’Olanda cala di € 0,08 e va a 7,19 €/kg, la Francia invece resta invariata a 7,79 €/kg. La media a tre della scorsa settimana era di 7,365 €/kg e quella a due 7,153 €/kg. La quotazione del burro di centrifuga a Milano resta invariata per la seconda settimana consecutiva a 7,18 €/kg.

– Bollettini del latte in polvere, sia scremato che intero, in calo nei tre Paesi che teniamo in considerazione, tranne per l’intero olandese che resta invariato.

Siero in calo in Germania e Olanda, stabile in Francia.

– Le quotazioni dei formaggi in Italia sono stabili, si registra soltanto un aumento di € 0,05 per il Provolone Valpadana a Cremona e Verona. Nella Ue di sicuro gli stock di formaggi stanno calando alla luce anche del calo di raccolta latte. Di fatto gli aumenti richiesti dai produttori stanno arrivando sugli scaffali a più step (forse per evitare uno shock al consumatore?), e non è ancora chiara la reazione sui consumi, penalizzati, in queste settimane, anche dalle elevate temperature che invogliano a una dieta più fresca. Le quotazioni sono stabili o leggermente cedenti e restano comunque a livelli molto alti sempre intorno ai 5,00 €/kg, con la mozzarella blocchi leggermente sotto e tutto il resto abbondantemente sopra.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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