Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: è bassa la domanda di prodotti dairy

2021-07-19T10:34:41+02:0019 Luglio 2021 - 10:34|Categorie: Formaggi, in evidenza|

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che la domanda langue, e non solo in Italia. I produttori hanno così ripreso a caseificare. Per il burro, così come per i prodotti liquidi e il latte in polvere, la domanda è estremamente debole. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

-Con il fatto che il latte aveva raggiunto dei livelli con il 4 davanti, qualcuno aveva rallentato le produzioni di formaggio. Vedendo poi che sul mercato a inizio settimana si parlava di 0,40 €/kg e forse più, già mercoledì in serata di 0,39 €/kg e giovedì il latte crudo nazionale veniva valutato 0,38 €/kg, visto l’andamento e non volendo vendere a questi livelli, hanno ripreso a caseificare togliendo un po’ di latte dal mercato. La crema nazionale di qualità con poca offerta e minor domanda, viene trattata a bollettino e il latte scremato tra 0,22 e 0,24 €/kg. I suddetti prezzi si intendono franco partenza. Anche all’estero la domanda è estremamente bassa e ormai i mercati sono a vasi comunicanti ed ecco che anche il latte crudo viene offerto a 0,38 €/kg e lo scremato a 0,22 €/kg. La panna estera trattata a 1,87 €/kg, in netto calo rispetto a settimana scorsa. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra 5 e 10 €/ton.

– La Francia ci fa ridere anche questa settimana. Se l’Olanda lascia i bollettini del burro invariati a 3,85 €/kg e la Germania diminuisce il massimo di € 0,04 portandosi a 3,90 €/kg, lascia il minimo invariato a 3,80 €/kg, anche lei si porta ad un prezzo medio di 3,85 €/kg. La Francia, invece, che settimana scorsa aveva diminuito portandosi ad un comunque elevato 4,15 €/kg, questa settimana pentita del troppo ribasso di settimana scorsa aumenta di € 0,05 portandosi a 4,20 €/kg. Se in rari casi un paio di produttori francesi hanno un burro con un gusto talmente buono per cui il consumatore potrebbe anche pagare 0,35 €/kg in più, certo non è così per la totalità dei burri dei nostri cugini. Fatto sta che la media a due questa settimana più facile del solito è di 3,85 €/kg, quella a tre passa a 3,967 €/kg. Anche per il burro, così come per i prodotti liquidi e come vedremo dopo anche per il latte in polvere, la domanda è estremamente debole.

– Bollettini del latte in polvere un po’ indecisi questa settimana, con la Germania che tiene invariate le quotazioni dell’intero e dell’alimentare e ribassa quella dello zootecnico. L’Olanda ribassa quelle dell’alimentare e tiene invariato lo zootecnico e l’intero, e la Francia tiene invariato lo zootecnico e ribassa di molto alimentare e intero. Se prima i compratori erano fermi perché i prezzi sembravano troppo elevati, a maggior ragione lo sono ora con un mercato calante. Questo è un ragionamento che vale anche per quanto riguarda il burro. Altro ragionamento, altrettanto valido sia per il burro che per il latte in polvere, è che i compratori possono permettersi di stare fermi perché non hanno bisogni urgenti da coprire, fatto sta che per alcune produzioni tedesche o francesi si può anche trovare merce a meno di 2.500 €/ton.

– In Germania e Olanda, continua la fase calante sui bollettini del siero, non altrettanto in Francia dove rimane invariato per la terza settimana consecutiva.

– Questa settimana, si rileva sui bollettini nazionali dei formaggi un aumento delle quotazioni del Parmigiano Reggiano a Modena, Reggio Emilia e Mantova. Quotazioni medie Ue in calo per l’Emmentaler a 4,79 €/kg e l’Edamer a 3,28 €/kg, in aumento per il Cheddar a 3,16 €/kg e il Gouda a 3,27 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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