Aumento costi delle materie prime, l’allarme di Federalimentare

2021-05-25T16:45:41+02:0025 Maggio 2021 - 16:45|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |
Roma – Per orzo, mais e soia si registrano aumenti dei prezzi fino al 50% a maggio 2021 rispetto a ottobre 2020. Un incremento su cui hanno inciso, seppur in modo indiretto, le quotazioni del petrolio e dei metalli (con effetti significativi sugli imballaggi), i costi dei noli e dei container, rispettivamente triplicati e sestuplicati rispetto al 2020. “Sono spinte che per il momento ricadono sulle spalle dell’industria alimentare”, spiega Ivano Vacondio, presidente Federalimentare, “ma che presto potrebbero abbattersi sui prodotti finiti e quindi sui consumatori”. Prosegue Vacondio: “In attesa dei faticosi profili di rilancio dell’export e di Horeca, le nostre industrie devono fronteggiare una fase di ulteriore stretta, che potrebbe non essere breve e che sta recando oggettivi problemi e nuove preoccupazioni alla categoria”. I prezzi alla produzione dell’industria alimentare, dopo aver registrato nel gennaio scorso tendenziali del -0,4%, sono saliti al +0,9% a marzo, mentre i prezzi al consumo dell’alimentare trasformato sono andati in senso opposto, diminuendo dal +0,1% di gennaio al -0,8% di aprile. “Il risultato è una compressione dei margini nella filiera alimentare”,  commenta Vacondio, “ulteriormente amplificata dal fatto che le vendite relative ai canali del fuori casa sono state ampiamente tagliate e non hanno consentito all’industria di trovare su questo fronte qualche recupero o compensazione”. L‘industria alimentare, secondo il presidente, non può caricarsi da sola le tensioni su tutta la filiera. “Se le cose rimangono come sono ora, presto le preoccupazioni sull’aumento dei prezzi dei prodotti che finiscono sugli scaffali si trasformeranno in realtà”, conclude Vacondio.
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