Carne suina brasiliana: tra il 2018 e il 2021, export a +83%. L’analisi di Clal

2022-09-13T10:24:20+02:0013 Settembre 2022 - 10:24|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , , |

Modena – Con 4,3 milioni di tonnellate, il Brasile è il quarto produttore di carne suina al mondo, dietro a Cina, Ue e Usa. Tra il 2018 e il 2021, il Paese ha incrementato la produzione del 16% e nel 2022 è stabile su volumi elevati rispetto allo storico. Vanta un’autosufficienza del 140% ed è il quarto esportatore a livello mondiale. Come riportato in un’analisi di Clal, tra il 2018 e il 2021, l’export ha segnato un +83%. Nel periodo gennaio-agosto 2022, ha rallentato – a causa della minore domanda della Cina -, ma nel mese di agosto 2022, ha registrato volumi record, grazie alla ripresa degli acquisti cinesi. Ma non è solo la Cina a sostenere la domanda di carne suina brasiliana: nel 2021, il Brasile ha spedito carne di maiale in più di 100 Paesi. Quali le motivazioni di una domanda così forte? Come spiega Clal, il settore suinicolo brasiliano è particolarmente competitivo perché efficiente: produce gli alimenti necessari all’alimentazione dei suini (mais e soia) all’interno del suo territorio e ha una filiera integrata. Non solo. L’indebolimento del real brasiliano rispetto al dollaro ha sostenuto le esportazioni tra il 2020 e il 2021, rendendo il Brasile ancora più competitivo sui mercati internazionali. Decisivo anche il fattore sanitario: da oltre 15 anni il 95% della produzione di carne suina del Brasile si trova in regioni riconosciute indenni da malattie.

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