• Cina, nessun dazio sul brandy europeo. Ma ci sono prove dumping

Cina, nessun dazio sul brandy europeo. Ma ci sono prove di dumping

2024-08-30T12:14:30+02:0030 Agosto 2024 - 11:53|Categorie: Beverage, Vini|Tag: , , , , |

Pechino (Cina) – La Cina ha deciso di non imporre tariffe sul distillato importato dall’Ue, benché abba accertato l’esistenza di pratiche di dumping – ovvero la vendita di prodotti a prezzi inferiori rispetto a quelli del mercato interno – con un margine tra il 30,6% e il 39%, che avrebbero danneggiato il settore. “Le autorità inquirenti”, si legge nella nota diffusa dal governo cinese, “hanno stabilito che si è verificato un dumping, che l’industria nazionale del brandy è stata minacciata e che esiste un nesso causale tra il dumping e la minaccia di un pregiudizio sostanziale”.

La decisione, come riporta Milano Finanza, potrebbe essere una mossa strategica di Pechino, che sta facendo pressione sui 27 Stati membri dell’Ue per respingere la proposta della Commissione europea di adottare dazi aggiuntivi fino al 36,3% sui veicoli elettrici prodotti in Cina, opzione che andrà in votazione il prossimo ottobre.

Nel frattempo, le azioni dei produttori di alcolici francesi Remy Cointreau e Pernod Ricard sono salite dell’8%: a due ore circa dalla chiusura di borsa hanno ritracciato rispettivamente a +4,8% e +3,2%. Anche Campari che, dopo essere salito in mattinata alla vetta di 8,6 euro per azione, si sta accontentando di un +1,5% a 8,3 euro rispetto alla chiusura di ieri.  Campari, che ha comprato il cognac Courvoisier, è esposto per il 4% in Cina. Tra i marchi che hanno una maggiore esposizione nel mercato cinese: Remy Cointreau (30% di quota), Pernord Ricard (12%) e Diageo (5%).

 

Fonte immagine: Pixabay

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