Bologna – Secondo quanto comunicato in una nota ufficiale, Conad chiude il 2013 con un incremento del fatturato del 5,9% rispetto all’anno precedente, pari a 11,6 miliardi di euro. Un dato significativo, se paragonato all’andamento della grande distribuzione italiana, che ha chiuso il 2013, con una flessione del 2,1% (Fonte Nielsen Largo consumo, dicembre 2013). La solidità patrimoniale dell’insegna è migliorata, portandosi a 1,95 miliardi di euro (+15,5%). “Abbiamo ottenuto risultati positivi”, afferma il direttore generale di Conad, Francesco Pugliese. “Ma non possiamo ancora dire di esserci lasciata la crisi alle spalle. I consumi continuano a diminuire, si fa economia su tutto, compreso ciò che si porta in tavola rinunciando talora anche alla qualità”. Riscontri positivi per la private label, cresciuta del 15%, rispetto al 2012, con un’incidenza del 26,2% sulle vendite (+1,5%). Cresce la market share, che si attesta all’11,4%, con la conferma della leadership nel comparto supermercati, con una quota del 18,5%, e nella prossimità, con il 14,3% (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, II semestre 2013). I punti vendita sono scesi a 3.019 (erano 3.067 nel 2012) per una superficie complessiva, però, in crescita di 28.311 mq, rispetto all’anno precedente e pari a 1.750.643 mq. Risultati importanti anche per il progetto export dell’insegna, che si focalizza sull’offerta in alcune catene estere di prodotti tipici italiani, con i marchi Conad, Sapori&Dintorni Conad e Creazionid’Italia. La crescita delle vendite oltreconfine si è attestata al 20,7%, pari a 60,3 milioni di euro. Confermato, infine, il piano di investimenti per il periodo 2012 – 2014, che prevede investimenti per 770 milioni di euro finalizzati a 260 nuove aperture e 5.800 assunzioni. Lo sviluppo, tuttavia, è stato ridimensionato ridimensionato a causa dell’applicazione dell’articolo 62 che, secondo quanto riportato nel comunicato, ha drenato all’insegna liquidità per oltre 450 milioni di euro.
