Roma – Arginare le agromafie, contrastare il fenomeno del caporalato e promuovere processi inclusivi e di inserimento socio-lavorativo per i migranti. Questi gli obiettivi di ‘Rural Social Act’, il progetto promosso da Cia-Agricoltori Italiani e presentato ieri a Roma. L’iniziativa fa parte del più ampio Piano triennale di contrasto al caporalato, finanziato dal Fondo Fami e dal ministero del Lavoro. Cia – in collaborazione con altri 30 partner tra reti, cooperative, consorzi e associazioni di categoria – lavorerà quindi per garantire un lavoro agricolo di qualità, valorizzando il ruolo dell’agricoltura sociale e sviluppando filiere etiche e innovative forme di distribuzione. ‘Rural Social Act’ sarà attivo in 12 regioni del Centro-Nord (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio). Inizialmente circa 240 cittadini di Paesi terzi e 150 aziende agricole saranno impegnate nel progetto.