Bruxelles (Belgio) – A metà settembre la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di misure a supporto delle Pmi europee. L’obiettivo è sostenere e supportare la competitività delle Pmi – che rappresentano il 99% del tessuto imprenditoriale Ue – accelerando la transizione sostenibile e digitale. In agenda, spiega il Sole 24 Ore, ci sarebbe il miglioramento della qualità delle regole da applicare alle aziende e dell’accesso ai finanziamenti, ma anche il sostegno all’innovazione e all’accesso nelle catene del valore e nei mercati.
Una tematica affrontata anche ieri nella seconda tappa dello Small and Midsize Enterprise Roadshow di BusinessEurope, in cui è emerso come per le Pmi sia tuttavia necessario semplificare le regole a livello comunitario, con particolare riferimento al tema della sostenibilità. “È importante sostenere le Pmi con stimoli agli investimenti anche nell’integrazione dei criteri Esg e devono poter accedere a una forza lavoro qualificata”, riporta il quotidiano citando l’intervento di Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria. In Italia in particolare, dove le Pmi ricoprono un ruolo sostanziale e generano il 64% del valore aggiunto nazionale e il 77% dei posti di lavoro.
“Occorre migliorare lo strumento Sme test (gli effetti della legislazione Ue sulle Pmi) e valutarne l’efficacia. Inoltre la limitazione dei termini di pagamento potrebbe contribuire ad aumentare il flusso di cassa delle Pmi e consentire maggiori investimenti nelle due transizioni [digitale e sostenibile, ndr]”, spiega invece Fabrice Le Saché, presidente di Enterpreneurship & Sme Committee di BusinessEurope.
