Pavia – La notte tra il 20 e il 21 giugno, è stata devastata da ignoti assalitori la prima coltivazione di riso ottenuto con le Tea (tecniche di evoluzione assistita) in Italia, arrivata nei campi a maggio (leggi qui). Il progetto era noto col nome di Ris8imo: si trattava di una tipologia Arborio, modificata per risultare più resistente ad alcune malattie. La coltivazione era portata avanti nei terreni dell’azienda agricola Radice Fossati, nella provincia di Pavia, e a seguirla era Vittoria Brambilla, docente presso il dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università statale degli studi di Milano.
L’assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste Alessandro Beduschi non esita a parlare di un “gesto criminale”. Gli fa eco Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato: “Un gesto criminale, incivile e violento e segno di profonda ignoranza, frutto anche di una propaganda distorta”. Maria Pia Abbracchio, pro rettrice vicaria della Statale di Milano con delega al coordinamento e alla promozione della ricerca, afferma: “Assistiamo a un rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica che come Università Statale non abbiamo alcuna intenzione di tollerare”.
Le Tea – bisogna ricordarlo – sono tecniche di manipolazione genetica che utilizzano il materiale già disponibile all’interno di un organismo; un principio diverso da quello degli Ogm, attualmente vietati in Europa, in cui sono possibili ibridazioni.