Disegno di legge contro il meat sounding, il plauso di Assica

2023-03-20T10:41:53+02:0020 Marzo 2023 - 10:41|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , |

Milano – Assica commenta positivamente la proposta di legge in discussione alla Camera contro il meat sounding, ovvero la pratica di chiamare prodotti di origine vegetale con denominazioni tipiche di prodotti di origine animale.”Con la scusa di usare nomi già noti”, spiega la nota di Assica, “per semplicità si è finito per fare una grande confusione sul mercato proponendo paragoni e confronti inappropriati e illegittimi tra prodotti che hanno ben poco in comune”.

L’utilizzo di nomi tipici della carne per indicare prodotti di diversa natura, prosegue l’associazione, “danneggia l’immagine di un settore che ha profonde differenze con gli altri che vi si paragonano. La cura del territorio, la preservazione della biodiversità e degli ecosistemi, il miglioramento continuo delle secolari pratiche di allevamento per renderle sempre più sostenibili e adatte a fornire alimenti di qualità crescente alla popolazione sono caratteristiche tipiche del settore zootecnico”.

Inoltre, “il valore nutritivo delle proteine animali e degli amminoacidi disponibili nella carne è ineguagliabile da qualunque altro alimento e indispensabile in ogni fase della vita nella giusta quantità: se consumata nelle quantità raccomandate dall’Oms e da tutte le linee guida nutrizionali sia nazionali sia straniere la carne è un prezioso alleato dello sviluppo, della crescita e di una vita e una dieta sane ed equilibrate”. Gli operatori del settore, dunque, “accolgono dunque con sollievo l’avvio dei lavori sulla proposta di legge che vuole ripristinare legalità nel nostro Paese, come già altri hanno iniziato a fare, ponendo un freno alle usurpazioni del meat sounding, per non lasciare che un’intera filiera produttiva continui a subire torti”.

La nota conclude specificando che “non è e non sarà mai una battaglia contro i prodotti di diversa origine (vegetale o altro), ma anzi è una battaglia che vuole restituire anche a loro una migliore e più chiara identità: perché dei prodotti che non hanno nulla a che fare con la carne, che vantano caratteristiche migliori e a loro dire più sostenibili dovrebbero continuare a voler usare nomi che richiamano quei prodotti da cui con forza tentano di prendere le distanze?”.

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