Fivi: diritti di impianto dei vigneti, no a proroghe

2014-08-06T14:29:30+02:006 Agosto 2014 - 14:27|Categorie: Vini|Tag: , , , , , |

Valgiano (Lu) – La Fivi, Federazione italiana vignaioli indipendenti, ha preso posizione (a Roma presso il Mipaaf e a Bruxelles tramite Cevi, Confédération européenne des vignerons indépendants) contro la richiesta italiana di prorogare la cessione a titolo oneroso dei diritti di impianto dei vigneti (art. 68, Disposizioni transitorie Regolamento Eu 1308/2013, Ocm). Il nuovo sistema proposto dalla Commissione europea prevede che dal 1 gennaio 2016 tutti i diritti di impianto si trasformino in autorizzazioni personali, non cedibili e gratuite (previa richiesta del titolare). L’Italia ha chiesto che i diritti in portafoglio siano cedibili fino alla loro naturale scadenza, ma la Fivi è convinta che in questo modo diventi concreto il rischio di speculazioni, perché chi li detiene non ha alcuna fretta di venderli e può imporre prezzi più alti. Inoltre, per l’Italia il tempo di permanenza dei diritti in portafoglio sarebbe di otto anni, un periodo di tempo troppo lungo che potrebbe ingessare il mercato, mentre una durata inferiore vivacizzerebbe le compravendite. Fivi propone di ridurre a tre anni la permanenza dei diritti in mani private. Se dopo tre anni i diritti non sono convertiti in autorizzazioni passano automaticamente (gratuitamente o a prezzo politico) a una riserva nazionale gestita dal Mipaaf, che assegna i diritti alle singole regioni affinché li distribuiscano ai viticoltori. I quali restituiranno allo Stato l’eventuale prezzo politico pagato precedentemente.

Torna in cima