Food Industry Monitor: per l’alimentare italiano stimata una crescita del +8,4% nel 2023

Pollenzo (Cn) – Si è tenuta ieri la presentazione dell’edizione 2023 del Food Industry Monitor. Lo studio – condotto dall’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con il gruppo bancario svizzero Ceresio Investors – analizza le performance di un panel di 850 aziende attive in 15 comparti del settore alimentare valutandone diversi parametri: dalla crescita all’export, fino alla redditività, alla produttività e alla struttura finanziaria.

È così emerso che nel 2022 la crescita messa a segno dall’industria nazionale del food è stata del 12%. Segno più anche sul fronte export, cresciuto del 16% rispetto all’anno precedente. Il trend positivo continuerà, secondo l’analisi, anche nel prossimo biennio: attesa per il 2023 una crescita complessiva del +8,4%, mentre il 2024 vedrà un ulteriore aumento del +5,4%. Stimato inoltre un incremento del 10% circa per le esportazioni. Farine, surgelati, salumi, vino, distillati e latte i comparti per cui è attesa la crescita maggiore. Incremento sopra la media anche per pasta e birra. Mentre aumenti più contenuti sono attesi per olio, dolci, caffè e acqua. Rimane tuttavia fondamentale continuare a monitorare il fenomeno inflattivo per capire se, e in che percentuale, si ripercuoterà sul potere di acquisto dei cittadini e sulla crescita dell’industria.

Quanto alla redditività commerciale delle imprese analizzate, nel 2022 è calata del 4% circa sull’anno precedente. Complici le tensioni geopolitiche sul fronte internazionale, l’aumento e le tensioni riguardanti le materie prime e l’inflazione. In calo del 6,5% anche la redditività del capitale investito per effetto dell’aumento del capitale investito in scorte di materie prime e semilavorati. Un decremento per cui, in base ai dati della ricerca, è prevista una ripresa nel 2023.

 

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