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Grana Padano: chiuso il 2022 con vendite in crescita del 2,38%. Valore della produzione +24%

2023-04-27T10:13:37+01:0027 Aprile 2023 - 10:13|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

Montichiari (Bs) – Grana Padano ha chiuso il 2022 con un aumento complessivo delle vendite del 2,38%, spinto soprattutto dalla crescita dell’export. Il grattugiato, in particolare, è cresciuto complessivamente del 10,2%, con ottimi risultati soprattutto all’estero. Il dato è presentato nella relazione del CdA  illustrata durante l’Assemblea Generale del consorzio di tutela, che si è svolta al Centro Fiere di Montichiari (Bs).

“L’anno scorso ipotizzammo un buon riposizionamento del valore del Grana Padano Dop, ma non avevamo azzardato di raggiungere i livelli senza precedenti toccati nel secondo semestre 2022”, ha commentato Renato Zaghini, presidente del consorzio. “La filiera Grana Padano, dalla stalla al magazzino, è stata nettamente la più remunerativa del settore lattiero caseario italiano, escludendo solo il 20% del latte italiano che non prevede gli insilati”.

A fronte di uno -0,43% della produzione (che si attesta a 5.212.103 forme), si è registrato un +24% del valore della produzione (attestatosi a 1,7 miliardi di euro franco partenza magazzini) e addirittura un +26% al consumo (a 3,2 miliardi di euro). “Questo ha permesso alla filiera di apportare al suo territorio un reddito ulteriore di circa 300 milioni di euro rispetto alle altre destinazioni del latte”, ha spiegato il direttore generale del consorzio Stefano Berni, “a vantaggio delle 50mila persone coinvolte dal sistema, per un valore complessivo alla produzione di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Inoltre la materia prima destinata a Grana Padano ha avuto nel 2022 un plus di valorizzazione di circa il 20% superiore rispetto alle altre destinazioni del latte omogeneo, cioè quello prodotto da bovine alimentate anche con insilati di mais e che costituisce circa l’80% del latte vaccino prodotto in Italia”.

Nel 2022 il 65,3% della produzione si è concentrata nella cooperazione, e il restante 34,7% ha riguardato l’industria casearia. A livello provinciale, sul podio si confermano Mantova con 1.555.193 forme prodotte in 28 caseifici, Brescia con 1.187.393 forme in 29 caseifici e Cremona con 915.275 forme in 9 caseifici. Seguono Piacenza con 592.325 forme (20 caseifici), tutto il Veneto con 566.182 forme (comprese quelle lavorate con latte veneto al di fuori dei 25 caseifici della regione), Trento con 134.948 forme (18 caseifici), Bergamo con 112.043 (3 caseifici), Lodi con 93.310 (4 caseifici), Cuneo con 40.712 forme (3 caseifici) e Pavia con 14.362 forme (2 caseifici).

Zaghini ha individuato tre minacce per il Grana Padano: cibo sintetico, Nutriscore e italian sounding. Ha indicato, tuttavia, altrettanti obiettivi: “La sostenibilità ambientale, la salubrità di prodotto e il benessere animale sono le tre nuove inevitabili frontiere”. Per la prima volta, il Consorzio di Tutela ha redatto e portato in approvazione il suo bilancio di sostenibilità (ambientale, sociale e di governance). La governance sostenibile nel 2022 ha remunerato con circa l’89% del valore prodotto consorziati e consumatori e l’80% è rimasto nel territorio di produzione della Dop.

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