Rovigo (Ro) – L’azienda italiana del settore molitorio Grandi Molini Italiani (Gmi) ha siglato lo scorso 8 agosto un accordo di ristrutturazione dei debiti che potrebbe segnare una svolta decisiva per il suo futuro. Come riporta Milano Finanza, l’azienda, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 241 milioni di euro, ha affrontato negli ultimi anni una serie di difficoltà finanziarie, innescate dall’aumento dei costi delle materie prime e aggravate dalla pandemia.
Il nuovo piano industriale, supportato da un’analisi economica finanziaria 2024/2028 condotta da Kpmg Advisory e da una manovra finanziaria strutturata da Mediobanca, punta a un rilancio significativo dell’azienda. Massimiliano Bonamini ha attestato il piano, mentre Gitti & Partners ha fornito assistenza legale. Il tribunale di Rovigo ha nominato commissario Giovanni Tibaldo, che entro il 12 settembre dovrà esprimersi sull’omologa dell’accordo.
Gmi intende rafforzare il proprio posizionamento sul mercato, recuperando quote di mercato e ampliando la propria base clienti, e mira a incrementare le vendite attraverso l’ampliamento della gamma di prodotti e lo sviluppo di nuovi canali distributivi. Sono previsti investimenti per 17,5 milioni di euro per il mantenimento e l’efficientamento degli impianti produttivi.
L’accordo di ristrutturazione prevede inoltre una rimodulazione dei debiti esistenti, pari a circa 116,3 milioni di euro, e il mantenimento di linee di credito per 7 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo. Creditori come Amco e Finint hanno espresso la disponibilità a dilazionare i pagamenti oltre il 15 settembre 2029.
Immagine presa dal profilo LinkedIn di Grandi Molini Italiani