Hercberg, inventore del Nutriscore, bacchetta il ministro Lollobrigida

2023-03-13T17:27:42+02:0013 Marzo 2023 - 17:05|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Parigi (Francia) – Un tweet del ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, scatena la reazione di Serge Hercberg, nutrizionista francese nonché ideatore del Nutriscore, il sistema di etichettatura a semaforo. Il 28 febbraio Lollobrigida si scaglia proprio contro il Nutriscore in questi termini: “E’ un sistema sbagliato. Per capirlo basta un po’ di buon senso. Dobbiamo impegnarci a promuovere l’educazione alimentare a tutti i livelli, evitando soluzioni alternative ingannevoli, utili esclusivamente alle casse di qualche multinazionale del cibo”. Il problema è l’immagine che accompagna il testo: da una parte cibi ultraprocessati come patatine fritte, olio di semi, pizza e cola contrassegnati con la A verde; dall’altra i cibi ‘dieta mediterranea‘ come vino, olio evo, carne e pasta con la E rossa.

La reazione di Hercberg, come scrive anche The great italian food trade, si fa attendere un po’, ma arriva puntuale e precisa. Il 7 marzo risponde alle “spudorate fake news diffuse dal ministro” (parole sue) con 21 tweet in cui prova a fare un po’ di ordine. Tra le varie puntualizzazioni, rileva che nel sistema Nutriscore la pasta è contrassegnata con la A, non con la E; l’olio evo si merita una C, mentre Coca Cola e altre bevande gassate ottengono il punteggio E, tutt’al più ci sono bibite light contrassegnate con la B, certo non con la A. La maggioranza delle pizze è classificata con C, D o E, solo una piccolissima quota si merita una A. 

Nei giorni seguenti il ministro non interagisce e non risponde in alcun modo alle critiche, e intanto i commenti di Hercberg ricevono numerosi commenti positivi. Ma la vicenda non finisce qui: interviene nel dibattito anche il canale di fact checking ‘Désintox – Arte’ (del quotidiano Libération) tramite un video (clicca qui) che riassume tutta la questione, con toni canzonatori verso il ministro e verso l’Italia in generale, lasciando intendere anche un’alleanza tra Europa, Italia, Ferrero e altre multinazionali del food nel contrastare l’etichettatura a semaforo. Lollobrigida e le sue semplificazioni ne escono malconci. Però, se vogliamo dirla tutta, il ministro e se l’è andata un po’ a cercare…

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