Il prezzo dei suini è ancora in rialzo

2022-03-27T22:16:19+02:0022 Marzo 2022 - 09:28|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Mantova – Come previsto, il prezzo dei suini, sia italiani che esteri, continua a salire. Nella Cun del 17 marzo, il suino vivo del circuito Dop (160/176 kg) è passato da una quotazione ‘a forbice’ 1,45/1,50 euro/kg di una settimana prima a una quotazione fissa di 1,52 euro/kg, il che vuol dire (soltanto) 2,4 centesimi in più rispetto alla quotazione massima, ma quasi 5,3 centesimi in più rispetto alla quotazione minima. Considerato che per un accordo non scritto le variazioni settimanali non superano mai i 5 centesimi, il rialzo è importante.

E il quadro generale, che comprende i tagli freschi quotati il 18 marzo, è sempre più pesante da sopportare per l’industria. Tanto per fare un paio di esempi, se la coscia per produzione tipica, già alta, vede un aumento di soli 5 centesimi attestandosi a 5,17 euro/kg, il lombo Venezia (o Padova) passa in due settimane da 3,20 euro/kg a 4,30. E’ vero che settimana scorsa il bollettino non è stato firmato, e quindi per  questo taglio una settimana fa la richiesta era di 4,00 euro/kg, ma nel giro di due settimane l’aumento è vertiginoso.

Qui riportiamo una tabella che elenca il prezzo dei vari tagli al 4 marzo, la richiesta dell’11 marzo (non recepita formalmente dall’industria) e la nuova quotazione del 18 marzo: 

TAGLIO

 

4/3 (quot.) 11/3 (richiesta) 18/3 (quot.)
Coscia fresca per Dop oltre 13 kg 5,12 5,17 5,17
Coscia fresca per Dop 11/13 kg 4,54 4,64 4,64
Coscia fresca per crudo oltre 12 kg 4,31 4,46 4,46
Coscia fresca per crudo 10/12 kg 3,96 4,16 4,16
Lombo Bologna 3,15 3,65 4,05
Lombo Padova (o Venezia) 3,20 4,00 4,30
Coppa rifilata oltre 2,5 kg 4,35 4,85 5,00
Coppa fresca con osso 3,20 3,80 4,10
Spalla disossata oltre 5,5 kg 3,06 3,65 3,78
Pancettone 1,38 1,68 1,99
Pancetta rifilata 2,71 3,16 3,67
Gola con cotenna e magro 1,85 1,95 1,95
Lardello con cotenna 1,30 1,40 1,70
Lardo oltre 3 cm 2,90 3,00 3,20
Lardo oltre 4 cm 3,70 3,80 4,00
Trito (per salame) 3,22 3,62 3,76


Anche i maiali esteri continuano a salire: il 17 marzo la Spagna ha raggiunto 1,32 euro/kg (+ 4,6%, Marcolleida), l’Olanda schizza a 1,35 euro/kg (+17,4% Iva esclusa!, DCA 2.0 del 10 marzo), il Belgio a 1,25 euro/kg (+20,2%, Danis del 10 marzo). La Germania quota il maiale da macello classe S a 1,508 euro/kg (+ 8,3%, dato Ismea prima settimana di marzo).


In questo contesto, è chiara l’esigenza dell’industria di trasformazione di ritoccare ulteriormente i listini di vendita in Gd, oltretutto con una validità de facto di non più di un mese/mese e mezzo. Qualche big si è già mosso, inizialmente sui prodotti cotti che risentono da subito dell’incidenza degli aumenti. Ma ci sono anche industrie che hanno sospeso gli ordini di fine settimana, e preferiscono trattare con i macellatori un prezzo fuori listino all’inizio della settimana successiva. Chiaramente anche questi prezzi non possono non risentire degli aumenti, ma sono più bassi di quelli dichiarati. 
In un clima sempre più teso: gli allevatori continuano a vendere il maiale a un prezzo (in crescita) ancora basso rispetto ai costi, l’industria compra a prezzi alti i tagli, la distribuzione fatica a recepire gli aumenti, impegnata a contenere l’inflazione evitando rialzi troppo bruschi sui prezzi di vendita al consumatore. I consumi sembrano in calo.

Rimangono i macelli: secondo diversi operatori di mercato sono loro che in questo momento stanno guadagnando, con gli aumenti eccessivi dei tagli freschi. Ma se guardiamo in prospettiva la necessità sarà quella di trovare nuove soluzioni: il prezzo del suino vivo infatti aumenterà ancora e fra un mese l’industria rischia di leggere queste quotazioni con nostalgia.
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