Inchiesta sui “serbatoi di manodopera” di Esselunga: la catena si impegna ad assumere 3mila lavoratori

2023-07-27T15:38:56+02:0027 Luglio 2023 - 15:38|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , |

Milano – C’è una svolta nell’inchiesta della Procura di Milano su Esselunga, in particolare sulle presunte irregolarità legate ai “serbatoi di manodopera” delle coop che avevano portato al sequestro di circa 48 milioni di euro. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, a fronte di una pendente richiesta di amministrazione giudiziaria avanzata dalla Procura, Esselunga ha ottenuto “in via eccezionale” un inedito “contraddittorio partecipato con la società al fine di monitorare i progressi di legalizzazione“. In altri termini, riferisce il quotidiano, Esselunga si impegna con il Tribunale ad assumere 3mila lavoratori, “reinternalizzando le attività sinora affidate all’esterno”. Il precedente della catena è interessante perchè finora i gruppi si mettevano in regola solo dopo il commissariamento. Ma Esselunga ha giocato d’anticipo, inaugurando una “eccezionale applicazione, in assenza di fondamento normativo”. In questo modo la Procura riuscirebbe a ottenere “dall’azienda una immediata risposta sul piano della volontà della (ri)legalizzazione“. Risposta che, nel caso di Esselunga, si concretizza appunto nell’impegno a regolarizzare i lavoratori delle coop tramite assunzioni. Anche altre aziende coinvolte nelle inchieste, ricorda sempre il Corriere, starebbero per intraprendere questa strada, impegnandosi ad assumere i lavoratori sfruttati: il Gruppo Cegalin per 200 persone destinate alla pulizie degli alberghi, Brt per 1.000 lavoratori, Geodis sempre per 1.000, Dhl per 1.500.

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