• Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale

La filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale regge ai colpi della crisi

2024-01-24T12:23:24+02:0024 Gennaio 2024 - 12:23|Categorie: Carni|Tag: , |

Perugia – Il consorzio del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, che celebra i 25 anni dal riconoscimento Ue dell’Igp, presenta i dati relativi al 2023: i capi certificati sono stati 18.619 (nel 2022 erano 18.311), per una filiera che conta su 3.134 allevamenti, 997 macellerie, 77 mattatoi e 123 laboratori di sezionamento.

“Il trend positivo della certificazione Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp”, afferma il direttore del Consorzio di tutela, Andrea Petrini, “indica una filiera stabile di fronte alle grandi difficoltà che stanno colpendo il nostro settore su più fronti. In particolare, i nostri allevatori stanno affrontando costi di produzione sempre più alti che non sono compensati da un pari aumento del prezzo di vendita. A questo si aggiunge l’attuale crisi economica, con un conseguente minore potere di acquisto che ‘premia’ le filiere di prodotti ‘convenzionali’ a discapito di filiere certificate Dop e Igp”. E continua: “Non è tutto oro quel che luccica: il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per la Chianina e per gli allevatori di questa razza. L’elevato valore di mercato della Chianina nel periodo ‘pre crisi’ ha determinato negli ultimi due anni un aumento delle consistenze della razza con un conseguente aumento di capi in stalla pronti alla macellazione. Una parte di questi sono stati assorbiti dalla filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale mentre altri, usciti da questa filiera senza trovare collocazione equivalente sul mercato, hanno favorito una diminuzione del prezzo di vendita con un conseguente calo anche del valore di mercato, sia dei vitelli da ristallo che dei vitelloni in certificazione Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”.

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