La guerra del latte si combatte al Mipaaf

Il tavolo ministeriale per affrontare il tema dei costi delle materie prime, oggi alle stelle. La bozza del protocollo d’intesa. Il commento di Confagricoltura e Assolatte. In attesa della seconda riunione.

Salgono i costi delle materie prime. I rincari si aggirano intorno al +50% per il prezzo del mais e al +30% per quello della soia. Tradotto in cifre, significa una perdita media sul comparto nazionale che ammonta, per il solo 2021, a quasi 250 milioni di euro. I dati sono riportati da Cia – Agricoltori italiani. Ma il grido d’allarme giunge dall’intero mondo allevatoriale. Dal canto loro, anche industria di trasformazione e Grande distribuzione devono fare i conti con l’impennata dei costi di produzione. Per questo motivo, su richiesta delle associazioni agricole, in particolare di Coldiretti, si è svolto, lo scorso 30 settembre, il Tavolo di Filiera Latte presso il ministero dell’Agricoltura.

Hanno partecipato all’appuntamento le quattro sigle sindacali Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri assieme all’Alleanza delle cooperative, per la parte agricola, e Assolatte, per la parte industriale. Un incontro positivo per le associazioni promotrici, che si è chiuso la proposta di alcuni interventi strutturali da parte del mondo allevatoriale. Tutti raccolti in un protocollo d’intesa, ora al vaglio di tutti gli attori della filiera.

Quali? Nella bozza del documento, circolata in rete nella giornata di mercoledì 6 ottobre, si legge innanzitutto che “le imprese della Grande distribuzione si impegnano a valorizzare ed aumentare gli acquisti di latte alimentare 100% italiano, prodotti lattiero caseari freschi ed a media stagionatura da latte 100% italiano e Grana Padano Dop, riconoscendo dal mese di ottobre 2021 un premio ‘emergenza stalle’ che viene pagato alle imprese di trasformazione di cui al punto 2, da riversare integralmente agli allevatori e pari a 3 centesimi al litro di latte utilizzato per la produzione di cui al presente punto”.

Inoltre, “le imprese di trasformazione si impegnano a valorizzare il latte 100% italiano e a tutelare il reddito degli allevatori riconoscendo un aumento del prezzo pagato per litro che raggiunga almeno la soglia di prezzo indicativa di 0,41 euro per il latte conferito nella Regione Lombardia dal quale determinare le soglie di prezzi indicativi del latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza diminuire il prezzo già riconosciuto”.

Secondo quando prevede il protocollo d’intesa, infine, le parti si impegnerebbero a prevedere incontri regolari del Tavolo di Filiera Latte, che verrebbe istituzionalizzato. Mentre il ministero provvederebbe alla tutela della filiera attraverso attività di comunicazione e promozione.

“Il settore della produzione di latte in Italia è fondamentale ed è importante che venga istituzionalizzato”, commenta Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, “perché, al di là dell’emergenza legata a un andamento di mercato anomalo, questa filiera, se vuole vincere, deve cercare di pensare alla sua valorizzazione e alla programmazione produttiva, temi che non devono essere discussi nei modi e nei tempi di un tavolo di emergenza”. E, soddisfatto e speranzoso che l’accordo venga chiuso, aggiunge: “Con l’attuale prezzo medio del latte, le aziende stanno chiudendo i bilanci mensili con perdite mostruose, che rischiano di compromettere il futuro della zootecnia da latte. Riteniamo, dunque, che ci siano gli elementi per chiedere una rivisitazione dei listini all’interno della filiera”.

Assolatte, però, “non sottoscrive intese che definiscano prezzi di riferimento in quanto è esplicitamente vietato dalla normativa”, sottolinea il direttore Massimo Forino. L’associazione chiede piuttosto, come si legge in una nota, “una presa di coscienza di tutti gli attori della filiera, interventi immediati delle istituzioni a supporto delle imprese, e semplificazioni normative, che permetterebbero significativi risparmi per chi produce e trasforma. Inoltre, la cancellazione di imposte inutili e arbitrarie come la plastic e la sugar tax, che entreranno in vigore a gennaio con effetti negativi sui prezzi dei prodotti in commercio”.

La seconda riunione tra gli attori della filiera lattiero casearia era stata convocata per il 5 ottobre, ma è stata annullata e rimandata a data da destinarsi. Il ministro Patuanelli ha espresso l’intenzione di riconvocare il Tavolo di Filiera in settimana. Ma, ancora, non è giunta alcuna comunicazione in merito.

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