Lactalis Italia, al via la riorganizzazione. In esubero lo 0,11% dei dipendenti Parmalat. Coldiretti “pretende garanzie”

2023-06-15T12:30:04+02:0011 Giugno 2019 - 10:57|Categorie: Formaggi, Latte|Tag: , |

Milano – Jean-Marc Bernier (in foto), presidente e ad di Lactalis Italia e Parmalat, annuncia la riorganizzazione e la necessità di una integrazione fra le due società, in una lunga intervista rilasciata oggi a Il Sole 24 Ore. Nella quale spiega che, nel nostro Paese, saranno unificate sotto lo stesso direttivo sia Lactalis Italia (che controlla i marchi Galbani, Vallelata, Invernizzi, Locatelli e Cademartori) sia Parmalat Italia, pur mantenendo bilanci e stabilimenti separati. In tutto il mondo, Lactalis (250 stabilimenti e 80mila dipendenti) sta procedendo a una riorganizzazione su base territoriale anziché settoriale, con l’individuazione di nove zone geografiche. L’Italia, a conferma dell’importanza di questo mercato per Lactalis, è l’unica a fare zona a sé. Nell’ambito di questo piano, sono stati individuati 35 esuberi tra le figure amministrative corporate, di cui quattro dirigenti, per la sede di Collecchio (Pr), poi scesi a 30 dopo un incontro con i sindacati. Una cifra pari allo 0,11% dei 26mila dipendenti totali di Parmalat, all’1,5% di quelli italiani (2mila) e allo 0,0375 di quelli complessivi di Lactalis (80mila). Bernier, nel corso dell’intervista, nonostante i numeri esigui degli esuberi, non nasconde qualche preoccupazione: “E’ un dato di fatto che il clima anti francese in Italia stia crescendo. Ma Lactalis è in questo paese da 30 anni e non ha mai delocalizzato. Lo stesso fatto che abbiamo deciso di investire in Nuova Castelli è la dimostrazione che non abbiamo intenzione di uscire dall’Italia: non c’era nessun altro disposto a rilevare una società con 200 milioni di euro di debito su 460 di fatturato. Lo stesso ministro dell’Agricoltura alla fine ce ne ha dato atto”. Ovviamente, non si è fatta attendere la reazione di Coldiretti. Che per bocca del suo presidente Ettore Prandini, tuona: “Ora devono essere pretese adeguate garanzie sulle produzioni, sulla tutela delle denominazioni dalle imitazioni, sulla difesa dei posti di lavoro e sull’eventuale abuso di posizioni dominanti sul mercato lattiero caseario, strategico per il Made in Italy”. I sindacati Fai, Flai e Uila, dal canto loro, dopo l’incontro con il comitato consultivo Parmalat hanno chiesto a Lactalis di predisporre un piano sociale per l’occupazione, evitando di procedere a soluzioni unilaterali sugli esuberi dichiarati in Parmalat.

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