No della Confederazione europea vignaioli indipendenti all’etichettatura dei vini

Bruxelles (Belgio) – Un deciso no alla lista degli ingredienti e ai valori nutrizionali in etichetta. È quello che arriva dalla Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi). Che giudica questo tipo d’indicazione all’interno del comparto vitivinicolo inutile e soltanto un aggravio di costi per i produttori. La Fivi ha ribadito la propria posizione nell’ambito della Confederazione europea vignaioli indipendenti (Cevi), dichiarandosi contraria alla possibile modifica della legislatura europea in termini di etichettatura del vino. E il presidente della Cevi, il francese Thomas Montagne, ha accolto questa istanza, inviando una lettera  al commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, per ribadire con forza le ragioni della contrarietà dei vignaioli indipendenti europei a una possibile relativa norma. “Chiediamo l’esenzione dall’obbligo di riportare  in etichettta la lista degli ingredienti e i valori nutrizionali perché riteniamo che per il settore del vino, in particolare per noi piccoli produttori, sarebbe un inutile aggravio sia in termini di tempo sia economici”, spiega Matilde Poggi,  presidente Fivi e vicepresidente Cevi. “Il vino non ha una ricetta, cambia di anno in anno, sulla base della stagione e delle condizioni fitosanitarie dell’uva. Noi produttori dovremmo quindi farci carico di far analizzare il vino ad ogni nuova vendemmia, e cambiare di conseguenza anche l’etichetta”.

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