Previsioni Ue sul mercato suinicolo del prossimo decennio

2017-01-10T15:02:52+02:0010 Gennaio 2017 - 15:02|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – Secondo il rapporto della Direzione generale Agricoltura della Commissione europea, diffuso da Anas (Associazione nazionale allevatori suini), nei prossimi dieci anni ci sarà una crescita della produzione suinicola (+0,1% all’anno). Dovuta sia alla crescita marginale dei consumi comunitari sia ad esigenze di tutela ambientale (in applicazione di un’altra direttiva Ue, Danimarca, Francia e Olanda hanno introdotto norme che contengono la produzione di suini). A causa della crescente domanda cinese di carni suine, nel 2016 le esportazioni europee hanno raggiunto livelli record. La domanda del Paese asiatico dovrebbe rimanere sostenuta (circa 900mila tonnellate entro il 2026). La domanda mondiale dovrebbe mantenersi forte, raggiungendo gli 8,5 milioni di tonnellate entro il decennio. La Russia manterrà il bando dei prodotti comunitari fino alla fine del 2017, ma la diminuzione del potere di acquisto dei consumatori russi determinerà un calo delle importazioni anche successivamente. Gli Stati Uniti, principali concorrenti dell’Ue, hanno recuperato quote di mercato dal 2013 e hanno gradualmente aumentato la loro offerta di carni suine. L’export Usa potrebbe crescere grazie ai prezzi competitivi e ad un dollaro più debole. A lungo termine, il consumo pro-capite nell’Ue-15 scenderà fino a 31,2 chilogrammi, ma il consumo totale aumenterà a causa della crescita della popolazione. Negli altri Paesi (i 13 entrati nell’Ue dopo i primi 15) il consumo pro-capite dovrebbe aumentare fino a raggiungere i 34,5 chilogrammi entro il 2026. Polonia e Romania sono i Paesi in cui la domanda crescerà di più.

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