Roma – Proposta una legge per contrastare, anche attraverso sanzioni, l’utilizzo improprio dei termini ‘latte’, ‘formaggio’, ‘burro’ o ‘yogurt’ per fare riferimento a prodotti di origine vegetale. A promuovere la proposta è stato Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura alla Camera in quota Lega. Da oltre dieci anni, comunque, il regolamento Ue 1308/2013 tutela i termini ‘latte’, ‘formaggio’, ‘burro’ e ‘yogurt’ vietandone l’utilizzo per prodotti ottenuti da ingredienti vegetali.
Subito è arrivato il plauso delle associazioni di settore. “Da molti anni la normativa europea riserva ai derivati del latte specifiche denominazioni. Ma questa norma viene spesso aggirata”, si legge in una nota di Assolatte. “Quello dei prodotti alternativi al latte è un mercato interessante dove lavorano tante aziende serie. C’è però bisogno di maggiore chiarezza per il consumatore”.
“Accogliamo positivamente la Proposta di legge sul cosiddetto milk sounding“, si legge in un comunicato di Confcooperative. “Ad oggi, manca un regime sanzionatorio a livello nazionale che consenta alle autorità competenti di applicare e interpretare correttamente la normativa comunitaria, sgombrando il mercato da evocazioni e ambiguità che creano confusione tra i consumatori. Auspichiamo pertanto che l’iniziativa legislativa […] possa proseguire l’iter legislativo con la massima celerità tutelando ulteriormente un comparto strategico del made in Italy con un fatturato che supera i 18 miliardi di euro”.
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