Quali le prospettive del vino europeo? A Expo, associazioni di produttori e istituzioni a confronto

2023-06-13T09:15:20+02:0013 Luglio 2015 - 12:29|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , , , |

Milano – “Europa del vino e commercio globale: esperienze e prospettive”, questo il titolo del convegno organizzata da Unione Italiana Vini, il 9 luglio, presso il Padiglione Parco delle Biodivesità a Expo. Un’occasione importante per delineare una panoramica generale dedicata a status e prospettive del comparto vitivinicolo europeo. Un momento di confronto, alla presenza dei più autorevoli esponenti delle associazione europee di produttori e di rappresentati delle istituzioni nazionali e comunitarie. “L’Europa non è ancora abbastanza forte nell’export e serve che la Commissione ci supporti per amalgamare gli interessi dei maggiori esportatori”, ha spiegato, nel suo intervento, Domenico Zonin, numero uno dell’Uiv. Per poi specificare: “Il contesto europeo in cui ci muoviamo manifesta una crescita economica debole, quindi l’export deve concentrarsi sempre più verso gli stati terzi. Basti pensare che oggi, tra i primi 15 mercati di sbocco dei nostri vini, soltanto cinque sono extra europei (Usa, Canada, Cina Giappone, Russia, Cina). Inoltre, i primi tre clienti dei nostri vini (Usa, Germania, Uk) coprono il 58% delle esportazioni italiane di vino in volume e il 54% di quello in valore. È evidente, quindi, che l’Europa necessita di una strategia commerciale forte che focalizzi l’attenzione sugli accordi di libero scambio individuando alcuni paesi come prioritari nelle trattative e che si impegni sul fronte russo, dove il vino italiano, seppure salvato dall’embargo, sta pagando la stessa politica delle sanzioni, con un -54% in volume (2,7 milioni di litri) e -56,5% in valore (pari a 5,8 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Immediata la replica di Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che ha, innanzitutto, evidenziato come “il vino è una delle esperienze più importante del made in Italy, con più di cinque miliardi di export nel 2014”. Per poi annunciare: “Il vino italiano ha ancora grandi margini di crescita e stiamo lavorando per supportare al meglio le aziende. Con il piano internazionalizzazione messo a punto con il Mise, abbiamo l’obiettivo di lavorare su piattaforme logistico distributive che supportino l’ingresso dei nostri prodotti nei mercati. Lavoriamo perché questa misura diventi europea, superando così ogni problema tecnico amministrativo. Dobbiamo cogliere al meglio tutte le opportunità sul fronte della promozione migliorando ancora la nostra capacità progettuale. Serve un cambio di passo anche a livello regionale, perché mai come adesso non sprecare risorse è fondamentale. Già dalla prossima settimana incontrerò gli assessori delle Regioni anche per discutere questi aspetti”.

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