Milano – E’ stata presentata questa mattina l’anteprima digitale dell’edizione 2024 del Rapporto Coop. Ne hanno discusso Albino Russo, direttore generale Ancc-Coop; Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop; Maura Latini, presidente Coop Italia; Domenico Brisigotti, direttore generale Coop Italia.
Il Rapporto Coop 2024 ‘Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani’ è stato redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop) con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi, Campo Ricerca-Scomodo.
Solo il 10% prevede di tagliare la spesa contro un 21% che dichiara addirittura di aumentarla a beneficio di alimenti sani e che rispettano l’ambiente.
Nascono così nuove forme di identità alimentari che determinano una spartizione fra “esploratori” e “custodi”, con i primi guidati da un 30% di consumatori che ricercano nuovi stili alimentari (erano il 23% nel 2022) e i secondi da un 23% che punta tutto sulla tradizione e il territorio (il 34% nel 2022). Equilibri che non minano il primato della Dieta Mediterranea (in cui si riconoscono il 34% degli italiani) ma premiano la crescita delle diete iperproteiche (adottata dal 7% dei consumatori, in crescita del 2% rispetto al 2023), approcci che uniscono nutrizione e sport (6%, in aumento del 2%, anche sulla scorta di una ricerca di benessere che la cui cartina di tornasole è la bilancia: 16,8 milioni di connazionali hanno seguito una dieta per dimagrire nel 2024) oppure che abbracciano la pratica del digiuno intermittente (7% con un +3% sullo scorso anno).
Si confermano i flexitariani (onnivori che seguono una alimentazione prevalentemente vegetale), i reducetariani (ossia i vegetariani part-time) e i climatariani (che fanno delle scelte alimentari una questione di lotta quotidiana al cambiamento climatico). Una riscossa salutistica, insomma, che non lascia a casa nemmeno il biologico ritornato dopo anni di appannamento tra i desiderata degli italiani: sono 24,8 milioni le famiglie già acquirenti con una penetrazione del 96,6% e 9,6 milioni gli italiani che nei prossimi mesi ne aumenteranno l’acquisto. Il valore di acquisto, nel 2023, si è attestato a 5,4 miliardi di euro (di cui il 23% nel canale fuori casa).
Dati ancor più evidenti quando si parla di giovani. Al pragmatismo nella ricerca del prezzo più basso (il 51% lo considera il fattore su cui basa la sua decisione di acquisto) si affiancano, infatti, alternative più rispettose dell’ambiente (il 58% sceglie prodotti di stagione, il 39% privilegia freschezza e qualità) e la riduzione o l’eliminazione dei consumi di carne (il 50% della fascia 18-35 a cui si aggiunge un 36% che sta valutando di farlo in futuro).
I prodotti plant-based registrano un +8% di intenzione di acquisto nei prossimi 12-18 mesi, e rispondono all’esigenza di fare la propria parte per la salvaguardia dell’ambiente (sono 14 milioni gli italiani disposti a ridurre il consumo di carne per diminuire l’inquinamento); packaging compreso (elemento considerato differenziante in termini di sostenibilità dal 13% del campione totale).
I prodotti a marchio del distributore (Mdd) e i discount continuano a rappresentare i migliori interpreti di questo approccio. Nel primo semestre 2024 la Mdd raggiunge a volume il 38,2% delle vendite totali del mercato con un incremento di 2,2% a valore e 2,4% a volume rispetto allo stesso periodo 2023, a fronte di una variazione dei prodotti di marca del -0,5% a valore e -2,2% a volume. Allo stesso modo continua la crescita del discount che, anche grazie a una continua espansione della rete di vendita, raggiunge il 23% di quota di mercato, con un incremento di circa 4 punti percentuali rispetto al 2019.
In foto: Albino Russo