Regolamento Ue imballaggi, Scotti (Coreve): “Il riutilizzo implica costi extra per la filiera del vetro”

2022-11-11T10:22:50+01:0011 Novembre 2022 - 10:22|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: , , , |

Bruxelles (Belgio) – Continua a far discutere la proposta di nuovo regolamento Ue sugli imballaggi (leggi qui). Questa volta, a lanciare l’allarme è Gianni Scotti, presidente di Coreve, il Consorzio nazionale che raggruppa 109 aziende del vetro. Settore in cui l’Italia ha già superato i target di riciclo fisati dall’Ue per il 2030, con circa 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti avviate al riciclo su 2,4 conferite alla raccolta differenziata. “Il che non significa che non esista anche in Italia un meccanismo di riutilizzo”, spiega Scotti al Sole 24 Ore, “laddove è possibile e vantaggioso dal punto di vista economico e ambientale, il riuso degli imballaggi in vetro è già una prassi del sistema italiano. […] Ma è una questione delicata perché, come in Francia e Spagna, da noi esiste una grande varietà di forme e colori che risponde anche a precise strategie di marketing delle aziende”. Un sistema di riutilizzo implicherebbe, dunque, spazi aggiuntivi alla grande distribuzione e costi extra per il trasporto per rimandare i rifiuti esattamente a uno specifico produttore, “costi aggiuntivi che temo ricadrebbero sul consumatore”, spiega il presidente al quotidiano. “Nell’Horeca, invece, è più semplice perché ogni albergo o ristorante ha un numero limitato di fornitori, che consegnano e portano via i prodotti in grandi quantitativi”, conclude Scotti.

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