Rialzo prezzi materie prime (2): Amadori chiede confronto tra operatori per tutelare gli allevatori

2021-02-18T11:36:56+02:0018 Febbraio 2021 - 11:36|Categorie: Carni|Tag: , |

Cesena – Il Gruppo Amadori si unisce all’appello di Unaitalia in merito alle ripercussioni per il settore avicolo derivanti dal rialzo dei prezzi delle materie prime agricole a livello mondiale. E dichiara la necessità di un confronto tra tutti gli operatori con il contributo fondamentale della distribuzione, per far sì che questo tema venga affrontato in maniera responsabile. I dati divulgati dall’azienda dimostrano infatti una situazione critica: dopo cinque anni caratterizzati da prezzi internazionali bassi, da agosto si è registrato un rialzo del 35% delle materie prime (fonte: IGC – Grains and Oilseeds Index). Come sottolinea Amadori, “Questo andamento dei prezzi si è tradotto nel nostro Paese in una conseguente serie di rialzi a doppia cifra, che ha interessato sia il comparto proteico vegetale (+36%), che i cereali e relativi derivati (+27%) (fonte: Ager Borsa Merci Bologna)”. Francesco Berti (nella foto), ad del Gruppo Amadori, spiega: “Durante la pandemia il settore avicolo ha confermato la sua resilienza e il nostro Gruppo ha lavorato per tutelare gli allevatori della propria filiera integrata, facendosi carico degli effetti causati dall’aumento dei prezzi delle materie prime e mitigando gli effetti delle variazioni di mercato dovute alla pandemia […]. In questo già delicato momento, il prolungato aumento dei prezzi rischia di indebolire in maniera pesante e irreversibile una filiera di eccellenza […]. È pertanto prioritario avviare un confronto tra tutti gli operatori con il contributo fondamentale della distribuzione, per far sì che questo tema venga affrontato guardando in maniera responsabile al futuro del settore e alla sua centralità nella dimensione dei consumi nazionali”.

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