ESTERI
Russia, il 67% della carne in scatola è contraffatta

2016-01-11T16:48:55+01:007 Gennaio 2016 - 14:59|Categorie: Carni, Formaggi, Ortofrutta|Tag: , , , , |

Mosca (Russia) – Circa il 67% della carne in scatola e gran parte dei prodotti caseari presenti nel mercato russo sono contraffatti, secondo quanto riportato da uno studio della Ruie (Russian Union of Industrialists and Entrepeneurs). La contraffazione consiste in una mancata corrispondenza tra il prodotto e quanto indicato sull’etichetta, così come nella non-aderenza ai principali standard in termini di sicurezza e qualità secondo quanto stabilito dalla certificazione Gost. Secondo le rilevazioni della Ruie, i produttori sempre più spesso rimpiazzano gli ingredienti costosi con quelli a più buon mercato: ad esempio è ormai pratica comune (circa nel 76% dei casi) sostituire i grassi del latte con l’olio di palma. “Anche tra i produttori di salsicce sono sempre più frequenti i casi in cui le carni di maiale e di manzo vengono rimpiazzate dai più economici pollame, lardo e grasso, senza però apporre modifiche in etichetta, con notevoli rischi per il consumatore finale”, sottolinea l’analista russo specializzato in agricoltura Eugene Gerden. “Per quanto riguarda nello specifico le carni in scatola, vengono impiegati intensificatori di aromi e additivi non approvati dalla Gost. E questo purtroppo è possibile a causa della totale assenza, nel mercato russo, di serie misure di controllo da parte delle autorità sanitarie”.

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