Zurigo (Svizzera) – La Svizzera potrebbe essere il primo Paese a prendere posizione sul divieto a diciture come “pollo vegano” o “maiale vegano” in etichetta per i sostitutivi della carne, una pratica nota anche come ‘meat sounding’. La decisione verrà presa dalla Corte suprema entro la fine dell’anno e nasce dalla disputa tra la start-up Planted Foods, fondata nel 2019 e specializzata proprio nella produzione di carne vegetale, e il Laboratorio cantonale, che ha contestato all’azienda l’utilizzo della parola “pollo”. Come riporta il sito swissinfo.ch, il primo round è andato alla start-up: il Tribunale amministrativo si è infatti pronunciato a favore dell’azienda. Ma la vicenda è tuttora in corso, dato che in gennaio il Dipartimento federale dell’interno ha presentato ricorso, contestando la sentenza cantonale. La Corte suprema potrebbe quindi vietare l’uso di nomi di carni riferiti a prodotti di origine vegetale. Il problema, come si legge sempre sul sito elvetico, è che la legislazione in materia è astratta e generica. Attualmente Planted Foods vende i suoi prodotti in vari Paesi europei, tra cui Francia, Germania e Austria. Resta da capire come si pronuncerà la Corte suprema svizzera e quali motivazioni verranno addotte.
Svizzera: entro l’anno la Corte suprema deciderà sul ‘meat sounding’
federico2023-02-10T10:28:28+01:007 Febbraio 2023 - 15:57|Categorie: Carni, in evidenza, Mercato|Tag: carne vegetale, Corte suprema, Meat sounding, pollo, sostitutivi della carne, Svizzera|
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