Ue e agricoltura biologica: una strategia da rivedere

2022-09-13T11:15:01+02:0013 Settembre 2022 - 11:15|Categorie: Bio|Tag: , , , , , |

Milano – Il sistema agricolo europeo e italiano sta vivendo un periodo di intensa trasformazione. A cominciare dalle strategie messe in campo dalla Commissione Europea, come Green Deal, Farm to Fork, riforma della Pac, per rendere i sistemi colturali e le relative filiere ancora più sostenibili. Sotto questo aspetto, la conversione al biologico è importante per assicurare all’agricoltura un’elevata produttività delle colture e sostenibilità ambientale. Ma è altrettanto fondamentale non abusare di questo metodo di coltivazione, come testimonia la recente vicenda dello Sri Lanka. L’obbligo imposto dal presidente Gotabaya Rajapaksa di convertire tutta l’agricoltura a biologico, infatti, ha portato al blocco delle importazioni di fertilizzanti di sintesi e ha impedito l’utilizzo di fitofarmaci per la protezione dei raccolti, facendo così crollare le produzioni agricole (leggi qui). Senz’altro la situazione che si è verificata in Sri Lanka è un’estremizzazione della pratica dell’agricoltura biologica. Ma, se è pur vero che in Italia, negli ultimi cinque anni più del 40% delle superfici agricole si è convertita al metodo biologico, in tanti si domandano se la strategia europea Farm to Fork, che prevede entro il 2030 il 25% dei terreni agricoli coltivati a biologico e la riduzione dell’uso dei fitofarmaci del 50%, non sia da rivedere. Infatti, molte analisi (rapporti: Jrc della Commissione Europea – Usda del Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense – ricercatori olandesi della Wageningen University & Research) concordano nell’attribuire alle strategie agricole e ambientali promosse dalla Commissione europea un importante calo della produzione, senza un chiaro beneficio in termini ambientali e di contrasto al surriscaldamento climatico, soprattutto se considerato su scala mondiale.

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