• Latte in polvere

Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: in calo il latte crudo, salgono i prezzi del burro

2018-01-29T12:21:39+02:0029 Gennaio 2018 - 12:15|Categorie: Formaggi, Latte|Tag: , , , , , , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana, che registra un aumento della domanda di crema sui mercati esteri e un ulteriore calo dei prezzi del latte crudo. In crescita, invece, i prezzi del burro così come si registra un lieve rialzo per il latte in polvere ad uso alimentare. Di seguito il commento integrale:

– Molta domanda di crema sui mercati esteri, con prezzi che a seconda del fornitore e della provenienza oscillano tra 1,87 e 1,93 euro/Kg reso Nord Italia. Sul mercato nazionale, invece, al momento non c’è domanda di crema, con gli stessi utilizzatori che oggi sono venditori e i pochi compratori che ci sono, sono disposti a pagare e a valutare la crema nazionale 1,78 euro/Kg partenza. Il latte crudo, che mercoledì veniva indicato tra 0,28-0,29 euro/Kg, oggi viene offerto a 0,27 euro/Kg franco arrivo. Lo scremato è sempre piantato a 0,11 euro/Kg consegnato.

– Bollettini del burro sempre in movimento, ma niente rispetto al mercato. Kempten ha guadagnato 0,05 euro sul minimo e resta invariato sul massimo e si porta oggi a 4,10-4,20 euro/Kg, l’Olanda è salita di 0,12 euro e si porta a 4,16 euro/Kg, praticamente come la media di Kempten che oggi è a 4,15 euro/Kg, la Francia invece resta invariata a 4,20 euro/Kg.  I mercati però sono saliti molto di più rispetto ai bollettini, con il burro tedesco che oggi viene indicato a 4,40 euro/Kg reso Nord-Italia, i Paesi Baltici che invece il 4,20 euro/Kg lo chiedono partenza e la Polonia che fino a 10 giorni fa offriva a 3,75 euro/Kg consegnato e oggi chiede prezzi di 4,10 euro/Kg partenza. Da specificare che questi prezzi sono chiesti dai commercianti che hanno un po’ di merce, anche fresca, ma le latterie polacche, tedesche o baltiche che siano, sono restie a offrire, un po’ perchè parte del burro lo stanno stoccando loro, un po’ perché vedono e si aspettano un mercato al rialzo. I clienti esteri sono invece tutti alquanto scoperti perchè si aspettavano un mercato calante e oggi è invece difficile trovare venditori. Ancora non è stato stabilito il prezzo per la Gdo in Germania, si sa solo che i fornitori hanno chiesto di fare un contratto di un mese soltanto appunto perché vedono un mercato al rialzo. Le esportazioni comunitarie di burro sono diminuite del 27,3% a novembre, 8.233 Tons, rispetto a novembre 2016, a causa dell’aumento dei prezzi e della scarsa disponibilità di prodotto. La Ue ha esportato soprattutto verso gli Stati Uniti, 20% della merce pari a 24mila Tons circa, +50% nel 2017 rispetto al 2016.

– Il latte in polvere, dopo la vendita della merce all’intervento, ricordiamo che la settimana scorsa sono state aggiudicate 1.900 Tons a un prezzo minimo di 1.190 euro/Tons, fa registrare sui bollettini una leggera flessione di quello per uso zootecnico, chiaramente più influenzato della merce all’intervento, e invece un leggero rialzo sulla merce per uso alimentare. Teoricamente, la merce all’intervento essendo alquanto datata, dovrebbe andare per uso zootecnico. Ripeto, teoricamente. Mercato che tende a chiedere un po’ di più per l’uso alimentare, non solo per il secondo semestre come accennato la settimana scorsa, ma anche per il pronto. Le esportazioni Ue di SMP a novembre sono aumentate del 42,2%, 60.300 Tons circa, su novembre 2016, e nel periodo gennaio-novembre 2017 sono aumentate del 38,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Le principali destinazioni sono state Algeria, Cina, Indonesia e Filippine. Anche le esportazioni di Wmp a novembre sono aumentate del 2,3% rispetto al novembre 2016 e le principali destinazioni sono state Algeria e Paesi del Nord-Africa.

-Il siero in polvere per uso zootecnico fa segnare rialzi sui tre bollettini principali. Da notare che per Olanda e Germania è la terza settimana consecutiva di rialzo. Quello per uso alimentare, invece, resta invariato.

– Le quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi sono in calo per l’Edamer a 2,93 euro/Kg e il Gouda a 3,06 euro/Kg, in aumento per l’Emmentaler a 4,67 euro/Kg e stabili per il Cheddar a 3,11 euro/Kg. In Italia, quotazioni in aumento di 0,05 euro per il Parmigiano Reggiano meno stagionato a Mantova e in calo il Grana Padano a Mantova e a Brescia. Le esportazioni Ue di formaggio a novembre sono calate dell’1,5%, 69.800 Tons circa. Anche a livello annuale sono diminuite soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi registrati a settembre 2017, alla maggiore della competitività degli altri principali Paesi esportatori e della valuta sfavorevole. Tuttavia, la domanda mondiale di formaggio dovrebbe restare forte e i prezzi della Ue dovrebbero restare competitivi.

 

asso

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