Cso Italy, Bruni: “Per l’export ortofrutticolo allarme da Coronavirus ingiustificato”

2020-02-26T10:49:26+02:0026 Febbraio 2020 - 10:49|Categorie: Ortofrutta|Tag: , |

Ferrara – “Troppi comportamenti immotivati collegati all’emergenza Coronavirus rischiano purtroppo di impattare in modo sostanziale anche sulle attività delle imprese del settore ortofrutticolo”, così si è espresso Paolo Bruni (foto), presidente di Cso Italy, dopo che  alcune catene della Gdo europea hanno chiesto garanzie che i prodotti italiani siano sicuri e controllati. “Il pericolo che stiamo correndo è che in maniera assolutamente immotivata la distribuzione  si possa rivolgere ad altri Paesi produttori, con il rischio di perdere le nostre quote di mercato”, ha precisato Bruni. “Stiamo parlando di oltre 3,6 milioni di tonnellate di ortofrutta per un valore complessivo di circa 4 miliardi di euro che non possono essere in alcun modo collegate con il virus di cui tutti stanno parlando in questi giorni”. Un atteggiamento privo di fondamenti scientifici, come sottolinea il virologo Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali: “Il virus non può sopravvivere a lungo al di fuori delle cellule umane e restare aggressivo depositandosi sulle superfici. Quando è nell’ambiente perde la sua carica infettiva e diventa praticamente innocuo”. Problemi anche sul fronte logistico, con i Paesi confinanti che non consentono al nostro sistema di organizzare spedizioni con la certezza che le merci possano arrivare a destinazione; e della manodopera, dove si stanno verificando le dimissioni di un cospicuo numero di operai agricoli stranieri, che, come evidenzia Cso Italy, “stanno facendo ritorno al Paese di origine per il timore che a breve questo non sia più loro consentito dalle autorità sanitarie”.

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