Rapporto Ismea-Qualivita: le Indicazioni geografiche valgono 15,2 miliardi di euro

2018-12-13T15:25:53+02:0013 Dicembre 2018 - 15:23|Categorie: Mercato|

Roma – Dal Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma, arrivano buone notizie per il comparto delle Indicazioni geografiche italiane: il nostro paese conta ben 822 prodotti Dop, Igp e Stg registrati su 3.036 totali, conquistando il primato a livello mondiale. Complessivamente, è un settore che ha sviluppato un giro d’affari di 15,2 miliardi di euro nel 2017, in crescita del 2,6% e pari al 18% del settore agroalimentare italiano. Prosegue la crescita all’estero, dove le Ig mettono a segno un +4,7% raggiungendo gli 8,8 miliardi di euro. Anche nella Gdo italiana i consumi restano sostenuti, con un trend positivo sia per il comparto food (+6,9%), sia per il vino (+4,9%). Il settore food sfiora i 7 miliardi di valore alla produzione e 3,5 miliardi all’export, per una crescita del 3,5%, mentre raggiunge i 14,7 miliardi al consumo con un +6,4% sul 2016. Il comparto wine vale 8,3 miliardi alla produzione (+2%) e 5,3 miliardi all’export (su un totale di circa 6 miliardi del settore). A livello geografico, le regioni dove la ricaduta delle Ig è maggiore sono Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, mentre le province con l’impatto più significativo sono, nell’ordine, Parma, Verona e Treviso. La classifica delle Ig per valore alla produzione vede al primo posto il Parmigiano Reggiano, al secondo il Grana Padano (primo per valore al consumo), e al terzo il Prosciutto di Parma. Tra i vini, invece, svetta il Prosecco.

In foto: un momento della presentazione del rapporto, il 13 dicembre

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