Verona – Dal palcoscenico di Wine2wine a Verona il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, lamenta la necessità di presentarsi sui mercati esteri in modo più unitario: “Un interlocutore si trova davanti le fiere, l’Ice, l’Enit, le camere di commercio, le camere di commercio estere, le regioni, i comuni, i consorzi, e poi i privati… immaginatevi un interlocutore cinse che invece è abituato ad avere un francese con cui parlare, massimo due, un tedesco, massimo due, di americani forse anche meno. Cosa può pensare dell’Italia? Forse che siamo poco credibili”. E aggiunge: “Questa è una cosa che ho detto in più di un’occasione e mi sembra di essere Gesù quando parla nel deserto perché tutti dicono sì, hai ragione, ma nessuno di questi interlocutori vuole perdere quel pezzettino di potere che ha e far vedere quanto è bravo a portare in giro per il mondo non dico gli amici, ma almeno quelli del suo territorio o della sua associazione di categoria”. Il ministro non risparmia critiche anche sull’operato dell’Ice Agenzia: “Da qualche anno l’agrifood è il settore che cresce più di tutti nelle esportazioni. Quindi forse una maggiore attenzione e dedizione ci dovrebbe essere, così come una promozione un po’ più strutturata. Ci sono alcune iniziative che sono state fatte che, secondo me, sono fini a sé stesse. Ma questa è solo l’opinione di Gian Marco Centinaio. All’Ice c’è gente che si occupa di queste cose da più tempo e se mi dicono che queste attività funzionano, forse avranno ragione loro. Forse”.
In foto da sinistra: il giornalista Paolo Del Debbio e il ministro Gian Marco Centinaio