Agrumi: malattie importate minacciano il patrimonio nazionale. Confagricoltura lancia l’allarme

Roma – “Servono più controlli alle frontiere per salvare i nostri agrumi dalle malattie causate dalle importazioni da Paesi Terzi. Nel solo periodo gennaio-agosto di quest’anno sono state ben 33 le intercettazioni di CBS – Citrus Black Spot (ovvero la ‘macchia nera degli agrumi’, malattia altamente contagiosa) su frutti provenienti dal Sudafrica”. Confagricoltura lancia l’allarme sul pericolo che sta minacciando il settore agrumicolo italiano: “Se i nostri agrumi fossero attaccati da questa fitopatia, l’intero comparto nazionale sarebbe a rischio”, sottolinea Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale Agrumi di Confagricoltura. “Stiamo ancora facendo i conti con il virus della tristeza (il Citrus tristeza virus) e i nostri sforzi rischiano di essere annullati dall’ingresso della CBS o da altre fitopatie. […] Occorre introdurre, come abbiamo richiesto, un limite di intercettazioni, oltre il quale vanno bloccate le importazioni. La CBS non solo è altamente contagiosa, ma non esiste alcuna misura per controllarla. L’elevata vocazione produttiva del nostro territorio, l’ottima qualità delle produzioni italiane, l’ampia offerta e l’impegno degli agrumicoltori deve tradursi in altrettanta responsabilità da parte delle istituzioni europee per proteggere queste eccellenze con misure forti ed efficaci”.

La macchia nera degli agrumi è un fungo ascomicete che si diffonde prevalentemente attraverso le spore e il principale rischio di introduzione del patogeno nei paesi Ue è associato all’importazione di piante destinate alla messa a dimora e di frutti. Sebbene al momento sia presente nelle zone di produzione di agrumi con climi da caldi e umidi a semi-aridi, rappresenta una seria minaccia per l’Europa e in particolare per tutte le zone dell’area mediterranea.

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