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Allarme lavoro (1). Manca manodopera in agricoltura: gli addetti preferiscono i sussidi all’impiego

2023-06-29T16:42:23+02:0012 Agosto 2021 - 09:31|Categorie: in evidenza, Mercato, Vini|Tag: , , , , , , |

Milano – “Il reddito di cittadinanza ormai si sta trasformando in reddito di nullafacenza. Troppe persone preferiscono prendere il sussidio piuttosto che lavorare in agricoltura”. Fabio Rolfi – assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Lombardia – evidenzia come il rdc sia diventato un disincentivo al lavoro nelle aziende, soprattutto nel settore primario. “Scarseggiano lavoratori nei campi, nelle stalle, trattoristi, operai nei caseifici e negli impianti di trasformazione. I percettori del reddito rifiutano i contratti: è questa la realtà e solo chi ragiona in modo ideologico non riesce a vederla. Le imprese sono in difficoltà, con la vendemmia che tra l’altro sta iniziando”. L’assessore prosegue sottolineando che l’agroalimentare è fatto di lavoro, di imprenditoria avanzata. “L’assistenzialismo è nemico di meritocrazia e sviluppo. È necessaria una revisione profonda della misura, perché rischia a lungo termine di bloccare la crescita di un settore che rappresenta l’eccellenza dell’Italia nel mondo e in cui la Lombardia ha il primato sia per valore di produzione che di trasformazione”. Oltretutto, Rolfi conclude che i dati dimostrano come spesso il rdc venga percepito anche da chi non vive sotto la soglia di povertà. “Di fronte ai numeri serve una azione politica forte per non diffondere l’idea che sia più conveniente rimanere a casa rispetto a lavorare”.

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