Assocarni: “Inaccettabile inserire il settore bovino nella direttiva emissioni industriali”

2023-03-16T08:55:09+02:0016 Marzo 2023 - 08:55|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: , |

Roma – Assocarni fa sentire la propria voce in un momento particolarmente delicato per il settore. Oggi infatti si riunisce il Consiglio europeo dell’ambiente, durante il quale la presidenza svedese vorrebbe includere il settore bovino nel campo di applicazione della direttiva sulle emissioni industriali (Ied). L’associazione, come spiega un comunicato, assume una posizione di “ferma contrarietà” rispetto all’ipotesi di applicazione della direttiva europea al settore degli allevamenti, chiedendo al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di opporsi a tale eventualità.

Inaccettabile che un settore come quello bovino italiano che presidia il 40% del territorio rurale nazionale, contribuendo a contrastare lo spopolamento e il degrado delle aree interne, possa essere assimilato ad una qualsiasi industria fossile“, ha dichiarato il direttore generale di Assocarni François Tomei. “Dai dati Ispra del 2020”, prosegue Tomei, “emerge che le emissioni dell’allevamento bovino italiano pesano appena il 5% del totale (rispetto alla media mondiale del 14,5% – dati Fao), a cui va aggiunto l’aumento di sequestro di carbonio compiuto dalle aree nelle quali si pratica l’allevamento. Inoltre, il carbonio del metano emesso dalle fermentazioni ruminali risiede in atmosfera appena 11,5 anni, per essere poi riassorbito dalle piante in un ciclo biologico, rispetto all’origine fossile del carbonio emesso dai combustibili delle imprese industriali, che al contrario si accumula nell’atmosfera per centinaia di anni provocandone il riscaldamento. Sul fronte della sovranità alimentare poi – conclude – qualora si decidesse di includere il settore bovino nella direttiva Ied la competitività della filiera bovina italiana, già deficitaria per il 49%, sarebbe ulteriormente compromessa da un aumento delle importazioni di carne dai paesi terzi”.

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