Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: è inarrestabile la crescita della materia grassa. Bene anche l’Smp

2021-03-12T16:00:56+02:0015 Marzo 2021 - 09:30|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che la salita dei prezzi della materia grassa sembra inarrestabile. E ne subiscono le conseguenze i prezzi di latte scremato e latte crudo. Soddisfa invece l’andamento del latte scremato in polvere, dal momento che, quando sale la produzione di burro, la materia magra rimanente viene sprayzzato nelle torri. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Anche la scorsa settimana forte aumento delle materie grasse sui mercati ma anche sui bollettini. La crema nazionale di qualità viene trattata tra 1,94 e 1,96 €/kg. Chi paga le conseguenze di queste salite è il latte scremato per il quale difficilmente si riesce a spuntare più di 0,19 €/kg partenza. Anche il latte crudo nazionale, causa la molta offerta e la poca domanda, diminuisce ulteriormente rispetto a due settimane fa, con contratti trattati a 0,32 €/kg partenza e addirittura da giovedì mattina si sentono anche prezzi più bassi. Sul mercato estero, la crema è stata trattata intorno a 2,04 €/kg, ma si sono sentiti anche prezzi più alti. Il latte crudo tedesco resta inchiodato a 0,38 €/kg reso nord Italia e lo scremato alla fine vale come il nazionale.

– Anche la scorsa settimana, Kempten rincorreva il mercato reale, senza ancora raggiungerlo, aumentando il prezzo minimo del burro di € 0,25, oggi 4,00 €/kg, e di € 0,20 il massimo, venerdì a 4,20 €/kg. Per una volta, più gasato del bollettino tedesco è stato quello olandese che aumentato di € 0,30 si porta a 4,07 €/kg che è poco meno del prezzo medio di Kempten. La Francia continua a essere in ritardo e malgrado l’aumento di € 0,15 il bollettino è oggi a 3,90 €/kg. Questa settimana, la media dei tre bollettini presi in considerazione è di 4,023 €/kg. Come già detto sopra, malgrado gli aumenti dei bollettini siano consistenti, il mercato è molto più rapido, con richieste per il burro tedesco a 4,35 €/kg, e per il polacco a 4,25 €/kg. Anche se caro, il burro di centrifuga si trova, invece è meno facile reperire il burro di siero e le poche offerte sono intorno a 4,05 €/kg.

– Anche il latte in polvere scremato dà soddisfazione, essendo aumentato su tutti e tre i bollettini che pendiamo in considerazione. Il latte intero in polvere, invece, aumenta in Germania e Olanda ma resta invariato in Francia. La quotazione ufficiale tedesca è l’unica allineata al mercato, mercato che in due settimane circa è passato da 2.400 €/ton a 2.600 €/ton. Detti prezzi si intendono reso Nord Italia. Quando la materia grassa sale, di solito gli impianti producono burro e resta latte magro che viene sprayzzato in torre, di conseguenza i prezzi tendono a scendere. In questi mesi, però, ci si mettono di mezzo anche i container. Gli Stati Uniti, non avendo disponibilità di container, malgrado il prezzo più competitivo rispetto a quello europeo, perdono i contratti di vendita non potendo spedire la merce che hanno e se ne avvantaggia l’Europa che malgrado i prezzi un po’ più alti sta facendo buoni contratti in export.

– Anche nelle quotazioni del siero in polvere la Francia fa di testa sua e resta invariata, mentre Olanda e Germania aumentano e non di poco.

– I bollettini nazionali dei formaggi segnano anche questa settimana un ribasso nelle quotazioni del Grana Padano nelle principali Borse Merci. Quotazioni medie Ue stabili per il Cheddar a 3,07 €/kg e in calo per l’Emmentaler a 4,84 €/kg, l’Edamer a 3,13 €/kg e il Gouda a 3,17€/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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