Milano – Davide Calderone, direttore di Assica, commenta al portale Teseo by Clal la situazione della filiera suinicola, con il pesante Dop che ha registrato nella più recente seduta Cun il secondo calo consecutivo, attestandosi a 2,307 euro/Kg. Calderone parla di “un calo oggettivamente atteso, che speriamo diventi strutturale per riportare i prezzi alla ragionevolezza. Come Assica siamo sempre stati strenui difensori delle leggi di mercato e credo che questo trend discendente sia obiettivo”. Inoltre, secondo il direttore di Assica, “non ha senso viaggiare su determinati valori, indipendentemente dall’andamento di domanda e offerta. Se in passato gli allevatori hanno sofferto, riteniamo che oggi sia necessario per la filiera definire prezzi oltre ai quali non si può andare, pena il crollo dei consumi”. Assica ha stretto con gli allevatori una forte collaborazione sulla Peste suina africana (Psa): “Abbiamo gli stessi obiettivi, in particolare sulla provincia di Pavia, prossima ad essere liberata dai vincoli ai quali è stata sottoposta per contenere la malattia”, ricorda Calderone. Questo scenario “comporta sofferenza per le industrie di macellazione e di trasformazione, con la difficoltà a trasferire ai listini della Gdo gli aumenti oggettivi dei costi, che le aziende hanno dovuto sostenere”.
Calderone invita, in tema di Psa, a “individuare strategie e risorse pubbliche per blindare la filiera degli allevamenti domestici, anche perché quelle realtà allevatoriali che hanno misure di biosicurezza rafforzate possono continuare a operare normalmente in caso di restrizioni; diversamente la filiera dovrebbe gestire prodotti che devono essere obbligatoriamente gestiti con trattamenti inattivanti il virus, come la lunga stagionatura oltre i 400 giorni per le cosce e la cottura, procedure non sostenibili per tutti i tagli dei suini”.