Los Angeles (Usa) – Beyond Meat, l’azienda californiana che produce sostituti per la carne a base di vegetali, annuncia il taglio di circa 200 posti di lavoro (il 19% della sua forza lavoro totale) e abbassa le previsioni di entrate annuali per la seconda volta consecutiva. Alla base di queste scelte, secondo quanto fanno sapere dall’azienda, ci sarebbe l’inflazione: il continuo aumento dei prezzi, infatti, avrebbe ridotto la spesa di acquisto dei consumatori, che ora guardano a prodotti più convenienti. Nel frattempo, il capo delle finanze, Philip Hardin, si è dimesso lasciando la sua carica a Lubi Kutua. Il nuovo Cfo rileva l’organizzazione finanziaria in un momento in cui Beyond Meat abbassa le sue prospettive di vendita: secondo l’azienda i ricavi netti per il 2022 dovrebbero essere compresi tra i 400 milioni e i 425 milioni di dollari (le precedenti aspettative parlavano di ricavi netti compresi tra 470 mln e 520 mln), segnando una diminuzione tra il 9% e il 14% rispetto al 2021. Le azioni, inoltre, colpite anche dalla crescente concorrenza che si sta contendendo uno spazio commerciale relativamente piccolo, sono calate del 3,6%. “Riteniamo che la decisione di ridurre il personale e le spese in tutta l’azienda rifletta un corretto ridimensionamento della nostra organizzazione date le attuali condizioni economiche”, fa sapere il ceo Ethan Brown in una nota. “Rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di realizzare la crescita e l’impatto a lungo termine attesi dal nostro marchio globale”. Ma gli analisti di mercato indicano un futuro diverso per l’azienda, sottolineando come la società non potrebbe permettersi di aumentare i prezzi per compensare i maggiori costi di produzione.
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