Castelletti (Uiv): Nutriscore colpisce non solo il vino ma tutta l’agricoltura tradizionale

2022-02-09T11:43:40+02:007 Febbraio 2022 - 17:18|Categorie: Vini|Tag: , , |

Roma – Il vino è a rischio e con esso lo è uno dei simboli identitari del Belpaese, e non solo per via del Nutriscore: questa è la posizione dell’Unione Italiana Vini sulla questione scottante dell’etichetta ‘a semaforo’ che penalizzerebbe vino e birra. Entro una settimana al Parlamento europeo si consumerà il voto decisivo sul Piano anticancro che l’Unione adotterà per arginare il male del secolo. Nel report, redatto da una Commissione di europarlamentari (Beca), il vino, come altri prodotti agricoli, viene definito sempre e comunque capace di nuocere. Per Unione italiana vini, se il Parlamento votasse il testo così com’è – si attendono emendamenti entro dopodomani – il 15 febbraio a Strasburgo andrà in scena l’inizio della fine del vino italiano, un settore che chiuderà l’ultimo esercizio commerciale con l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro. Tra le “indicazioni” ai Paesi membri e alla Commissione Ue che l’istituzione si appresta a licenziare, spiccano quelle che si abbatteranno anche sul vino, le sue imprese e i suoi appassionati: etichette con alert sanitari, limitazioni sulla pubblicità, divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, aumento della tassazione, revisione della politica di promozione. Una voce, quest’ultima, che da sola vale oltre 100 milioni di euro l’anno per le attività delle imprese tricolore nei Paesi terzi e che ha permesso di raddoppiare l’export del settore in meno di 10 anni. Le preoccupazioni dell’organizzazione sono esternate dal segretario generale Paolo Castelletti (in foto): “Siamo convinti che il report della Commissione BECA rappresenti un mandato in bianco per equiparare una bottiglia di vino a un pacchetto di sigarette, quale prodotto dannoso di per sé, a prescindere dalle quantità. Le recenti proposte in Francia sul Nutriscore confermano purtroppo questo trend, a monte del quale vi è un disegno più largo su scala globale, ossia un attacco al mondo della produzione agricola tradizionale. L’allarme di UIV si rivolge non solo alla politica e agli attori del settore, ma a tutti i consumatori – per la stragrande maggioranza moderati e responsabili – che hanno il diritto all’autodeterminazione alimentare anche in nome della Dieta mediterranea e dei suoi valori identitari”.

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